Sciopero dei buoni pasto indetto per mercoledì 15 giugno presso la rete di ristoranti e bar, alimentari e supermercati aderenti alle principali associazioni di categoria della distribuzione e del commercio (Ancd Conad, ANCC Coop, Federdistribuzione, FIEPeT-Confesercenti, Fida e Fipe-Confcommercio).
La protesta è dovuta alle commissioni troppo elevate imposte sul valore nominale di ogni buono, che può arrivare nel nostro Paese fino al 20%, con l’aggravante degli oneri di gestione e spedizione e dei costi POS per i ticket elettronici. A conti fatti, il deprezzamento amentato è di circa il 30%.
Un effetto domino generato in buona misura dalle gare Consip al ribasso per l’aggiudicazione dei lotti di buoni pasto assegnati ai dipendenti pubblici. Esercenti pubblici e aziende della distribuzione hanno quindi indetto lo sciopero per sensibilizzare la PA in vista della prossima gara Consip, che è la stazione appaltante per il servizio di ticket nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
A pagare le conseguenze dello sciopero, però, sono i consumatori. Adoc, Adiconsum, Assoutenti e Federconsumatori hanno pubblicamente bocciato lo sciopero del 15 giugno, che per 24 ore “boicotta” gli acquisti di 3 milioni di famiglie per pagarsi il pranzo ma anche per fare la spesa.