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Indennità 600 euro: richiesta online senza scadenza

di Anna Fabi

1 Aprile 2020 13:49

Presentazione domande di indennizzo da 600 euro per emergenza Coronavirus, sito INPS intasato ma non ci sono click day né scadenze: istruzioni, beneficiari e modalità di invio.

Cento domande al secondo: se state cercando di consultare il sito dell’INPS e la navigazione risulta lenta o il sito temporaneamente non disponibile, sappiate che il motivo sono le richieste di bonus una tantum da 600 euro disposta dal Cura Italia per Partite IVA, autonomi e le altre categorie di lavoratori con diritto all’indennizzo. Come previsto, la procedura per presentare la domanda è attiva dal primo aprile.

Dall’una di notte alle 8.30 del mattino, spiega all’Ansa il presidente INPS Pasquale Tridico, «abbiamo ricevuto 300mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti siano inevitabili con questi numeri».

=> Indennità 600 euro: domande INPS dal primo aprile

Domanda senza scadenze

La domanda si presenta telematicamente ma attenzione: dall’istituto insistono sul fatto che non c’è nessun click day, quindi c’è tutto il tempo per presentare richiesta, senza bisogno di concentrare tutte le domande nei primi giorni. «Come abbiamo detto più volte le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il Governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre» insiste Tridico. Il quale sottolinea anche che non è prevista nessuna priorità in base all’ordine cronologico di presentazione.

Invio domanda

Le istruzioni per presentare la domanda sono contenute nella circolare INPS 49/2020. Nella home page nell’INPS c’è un link diretto per accedere alla procedura. Ci vogliono le credenziali (Pin INPS, sia ordinario sia dispositivo, SPID di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), Carta nazionale dei servizi).

Per chi non le avesse, è stato predisposto il rilascio di un PIN in modalità semplificata: si presenta domanda (istruzioni nel messaggio 1381/2020), è arriva un PIN via SMS o email, che si può usare per effettuare la richiesta. Si può presentare domanda anche tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico del chiamante), oppure rivolgendosi ai Patronati.

Beneficiari

Hanno diritto all’indennizzo di 600 euro:

  • liberi professionisti titolari di partita IVA attiva al 23 febbraio, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie;
  • lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa attivo al 23 febbraio, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie;
  • lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’AGO, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie: sono le gestioni artigiani, commercianti, coltivatori  diretti coloni  mezzadri. Importante: sono compresi anche gli iscritti alla gestione autonomi commercianti che hanno anche la previdenza integrativa obbligatoria presso l’Enasarco;
  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, che non siano titolari di pensione diretta e non abbiano rapporti di lavoro al 17 marzo 2020;
  • lavoratori del settore agricolo purché abbiano svolto nel 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo e non siano titolari di pensione diretta;
  • lavoratori dello spettacolo non titolari di trattamento pensionistico diretto, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 allo stesso Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, corrispondenti a un reddito non superiore a 50mila euro.

L’indennizzo di 600 euro è esentasse (non concorre alla formazione del reddito imponibile), non comprende contribuzione figurativa né diritto all’assegno per il nucleo familiare.