Terreni demaniali a giovani imprenditori: lo Stato fa dietrofront

di Nicola Santangelo

Pubblicato 25 Luglio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

Nel mese di dicembre, quando abbiamo dato la notizia dei terreni dello Stato concessi a giovani imprenditori, non ci aspettavamo un epilogo così infelice. Eppure la possibilità  di fare impresa sfruttando i terreni dello Stato sembra essersi rarefatta, scoppiata come bolla di sapone, lasciando nelle mani dei giovani imprenditori il rimpianto per averci creduto veramente.

L'interesse dei neo imprenditori è stato veramente alto. La promessa fatta l’anno scorso era quella di destinare agli imprenditori i terreni demaniali inutilizzati. In quel periodo ho ricevuto numerose richieste di chiarimenti, informazioni e domande. Per la verità  a quel tempo c'era ben poco da sapere: si aspettava da un momento all'altro da parte del Ministero delle Politiche Agricole e dall'Agenzia del Demanio l'individuazione dei terreni a vocazione agricola e l'affidamento degli stessi mediante trattativa privata o asta pubblica. Ma tutto questo non è accaduto e, come al solito, ad essere maggiormente penalizzato è chi in quella promessa ci ha creduto.

In questo modo è stata bloccata una reale opportunità  di fare impresa: sarebbero nate oltre 40.000 nuove imprese con imprenditori under 40 e la produttività  italiana ne avrebbe tratto i conseguenti benefici. Lo scorso 30 giugno, infatti, sono scaduti i termini per l'emanazione del decreto con l'elenco dei terreni demaniali da dismettere.

La cessione dei terreni demaniali non solo avrebbe fatto nascere nuove imprese ma avrebbe sollevato lo Stato dalla gestione materiale delle terre. Contestualmente si sarebbero recuperate risorse in grado di garantire un importante impulso allo sviluppo, dettaglio che, nell'attuale situazione economica, non è da sottovalutare.

Purtroppo la mancata cessione dei terreni demaniali rappresenta un grandissimo fallimento da parte di uno Stato che ha sempre dichiarato di essere dalla parte dei giovani imprenditori ma che, di fronte ai fatti, ha presentato risultati poco soddisfacenti. Auspichiamo che il premier Mario Monti, di concerto con il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania, possa offrire una reale opportunità  di sviluppo all'Italia e di crescita ai giovani imprenditori.