Spending review: cosa cambia per le imprese?

di Nicola Santangelo

Pubblicato 19 Luglio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

Da qualche giorno ha cominciato a prendere forma la spending review ossia una serie di provvedimenti il cui unico scopo è quello di ridurre la spesa pubblica dello Stato. Si tratterebbe, in pratica, di risparmi che arrivano a 4,5 miliardi nel 2012, di 10,5 miliardi nel 2013 e di 11 miliardi nel 2014. Nonostante la spending review riguardi prevalentemente la Pubblica Amministrazione, alcune voci potrebbero avere un significativo riflesso nelle aziende. Vediamo in che modo.

Vendite di beni e servizi alla P.A.
Attenzione alle vendite di beni e servizi effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione perché diventa sempre più concreta l'ipotesi Consip. In pratica la P.A. sarà  obbligata a stipulare contratti utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Consip. I contratti stipulati in maniera differente saranno considerati nulli eccetto quelli che prevedono condizioni più favorevoli per la Pubblica Amministrazione. Nei contratti in essere viene inserite ex lege una clausola che attribuisce all'Amministrazione il diritto di recesso qualora l'impresa non adegui le prestazioni da effettuare alle migliori condizioni previste nella convenzione Consip.

Affitti alla Pubblica Amministrazione
Fino al 2014 non sarà  applicato l'aggiornamento all'indice Istat del canone dovuto dalla Pubblica Amministrazione per la locazione passiva di immobili per finalità  istituzionali. Il locatore potrà , comunque, recedere dal contratto. Sarà  possibile, inoltre, un tentativo di rinegoziazione per giungere alla riduzione del 15% del canone.

Adeguamento Iva
Accantonato, almeno fino al mese di luglio del prossimo anno, l'incremento di due punti percentuali dell'Iva.

Forniture sanitarie
Per ogni contratto di fornitura di prodotti sanitari si dovrà  procedere alla rideterminazione delle condizioni di acquisto e fornitura al fine di procedere ad un abbattimento di almeno il 5% del prezzo. La rinegoziazione dei contratti già  stipulati avverrà  tra Aziende Sanitarie e fornitori. E' prevista anche la possibilità  di recesso da parte della struttura pubblica nei casi di significativi scostamenti tra i prezzi in vigore e quelli di riferimento.