Bonus IRPEF : quando spetta in pensione e cassa integrazione

di Barbara Weisz

Pubblicato 7 Maggio 2014
Aggiornato 14 Maggio 2014 10:13

Le contraddizioni del Decreto IRPEF in una circolare dei Consulenti del Lavoro: escluse dal bonus le pensioni ma ammesse quelle complementari, in dubbio l'aumento per chi è in CIG nel 2014 ed il calcolo dell'aumento da parte dei sostituti d'imposta.

 

Busta paga

Il bonus di 80 euro al mese previsto dal Decreto IRPEF (Dl 66/2014spetta ai titolari di pensioni complementari, ma non ai comuni pensionati: è uno dei punti critici  sottolineati dalla Circolare dei Consulenti del Lavoro, che evidenzia luci e ombre del provvedimento. Ci sono infatti diversi punti che, secondo l’analisi, il testo del decreto e la successiva circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate non hanno chiarito.

Titolari di pensioni

«Lascia perplessi la circostanza che siano destinatari del credito anche i «titolari di una prestazione pensionistica di cui al citato D.Lgs. n.124/1993 (relativo alle pensioni complementari, n.d.r.), anche senza necessariamente svolgere o aver svolto nel corso del 2014 un’attività di lavoro, atteso che per espressa volontà legislativa e politica sono stati esclusi dal credito i titolari di reddito da pensione in genere».

=> Bonus: aliquote IRPEF e scaglioni di reddito

Percettori di ammortizzatori sociali

Inoltre, non è chiarissimo se spetti il bonus ai titolari di ammortizzatori sociali per il 2014, i quali hanno un reddito da lavoro dipendente (quale, ad esempio, l’indennità di cassa integrazione), ma possono non avere periodi lavorati nel corso del 2014.Da una parte, si tratta di redditi da lavoro dipendente, ai quali quindi andrebbe il bonus di 640 euro per il 2014, dall’altra il comma 2 dell’articolo del decreto prevede che il credito sia rapportato al periodo di lavoro nell’anno. I consulenti del lavoro propongono un’interpretazione estensiva del concetto di “periodo di lavoro“, da considerare il «periodo in cui è stato percepito uno dei redditi richiamati dalla norma indipendentemente dalla effettiva prestazione di lavoro». Accettare questa linea interpretativa significa riconoscere il bonus ai redditi da ammortizzatori sociali.

=> Aumento in busta paga: istruzioni, calcoli e casi particolari

Criteri di calcolo

C’è infine un’utile precisazione per i sostituti d’imposta (le imprese): il calcolo dell’aumento effettivamente dovuto va effettuato su base giornaliera, calcolando cioè per ciascun mese il numero dei giorni lavorativi. L’importo sarà di 80,98 euro per i mesi con 31 giorni, e di 78,77  euro per i mesi con 30 giorni.