Poca fiducia nel capo? Ecco perché

di Teresa Barone

11 Dicembre 2013 11:00

Cresce la diffidenza dei dipendenti nei confronti del capo: ecco i passi falsi che fanno perdere credibilità.

La maggior parte dei dipendenti vorrebbe essere guidata da leader affidabili e trasparenti, in grado di valorizzare il lavoro di tutti e informare le risorse sulle decisioni aziendali e i progetti per il futuro. Una necessità del tutto legittima che, tuttavia, sembra non corrispondere a quanto avviene in ufficio, dove cresce la diffidenza dei lavoratori nei confronti dei manager e dove si acuiscono le tensioni tra boss e dipendenti, a discapito della produttività.

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Cosa spinge i dipendenti a perdere la fiducia nel capo? Quali sono le cause di una latente diffidenza che a lungo andare può compromettere il lavoro e lo stesso business?

Forbes ha stilato l’identikit del leader che non ispira fiducia nei suoi collaboratori, mettendo in evidenza comportamenti ed errori da evitare per rafforzare la coesione e l’unità del proprio team.

1. Mancanza di coraggio, evidente quando il leader non si batte per gli ideali professati inizialmente e trasmessi ai dipendenti.

2. Eccessiva segretezza, un atteggiamento che esclude i dipendenti da qualsiasi condivisione tenendoli all’oscuro dei progetti aziendali e delle scelte importanti che coinvolgono tutti.

3. Egocentrismo, un difetto che spinge il leader a pensare solo a sé stesso senza tener conto dell’impatto sui lavoratori, che necessitano invece di supporto costante.

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4 . Problemi di reputazione, legati generalmente alle dicerie che riguardano il capo e che inevitabilmente compromettono la sua immagine anche di fronte ai collaboratori.

5. Incoerenza, un atteggiamento che provoca diffidenza soprattutto tra i dipendenti soprattutto se accompagnato da poca chiarezza e scarso impegno nel portare avanti un obiettivo preciso.