Il governo spera di poter attingere a fondi dell’Unione Europea per rinnovare e migliorare il sistema di telecomunicazioni in Italia. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani in una conferenza stampa al Festival dell’Economia di Trento. Almeno è quello che si spera per alcune aree del Paese, soprattutto nel Meridione, per eliminare il divario digitale tuttora esistente.
Si tratterebbe di un grande piano di ammodernamento che coinvolgerebbe grandi produttori di apparati, ma anche tante medie e piccole aziende impegnate nelle opere infrastrutturali, dallo scavo e la realizzazione di cavidotti, alla posa della fibra ottica.
Per fare questo si rende necessario un investimento che sia tra i 7 e i 10 miliardi nei prossimi anni, perciò il governo spera di poter usufruire di fondi d’investimento europei per raggiungere gli obiettivi del suo piano d’intervento strutturale.
In particolare, il presidente dell’autorità per le Tlc, Corrado Calabrò, sottolinea l’importanza di un ammodernamento laddove il passaggio alle reti di nuova generazione prevede anche il completamento dell’ultimo miglio della rete di accesso attualmente ancora in rame.
Inoltre, Bersani ha affrontato anche il tema del controllo sulla gestione della rete, affermando la necessità del coordinamento delle politiche di rete da parte di un soggetto industriale separato; obiettivo che, spiega Bersani, non è immediato, ma le cui procedure si spera possano essere chiuse entro la fine dell’anno.
Un intervento di ammodernamento, questo, che potrà essere attuato solo grazie ad un intervento dello Stato, se non lo si vuole tradurre in ulteriori bollette, come affermato dal ministro, in particolare per i cittadini del Sud del Paese.