L’AgCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato due provvedimenti di particolare rilievo, finalizzati a regolamentare lo spettro delle frequenze della telefonia mobile e favorire così il passaggio alle tecnologie 3G, intervenendo anche sulle tariffe di terminazione, mirando ad una riduzione del 30%.
Attraverso il primo provvedimento, mirato a riorganizzare le frequenze attualmente utilizzate dagli operatori mobili, l’Italia diverrà uno dei primi paesi europei a migrare verso l’UMTS a 900 Mhz, le cui frequenze sono attualmente utilizzate per il GSM.
Verranno inoltre riassegnate attraverso asta le frequenze a 2100 Mhz rese disponibili a seguito di un contenzioso giudiziario con l’operatore IPSE 2000, il quale si era aggiudicato le frequenze pur non sfruttandole.
Il secondo provvedimento intende intervenire sul fronte delle tariffe di terminazione, per ridurre i costi operativi di circa il 30%. Il tutto, nel corso dei prossimi tre anni.
Le tariffe di terminazione, lo ricordiamo, rappresentano i costi riconosciuti da un operatore ad un altro sulla cui rete “termina” la chiamata effettuata da un utente del primo operatore. Dal primo luglio 2011, tutte le chiamate verranno identificate con l’operatore sulla cui rete termina la chiamata.