Symantec ha svelato i risultati dell’edizione 2011 della “State of Cloud Survey“, un’indagine relativa alla percezione e all’adozione, da parte delle aziende, del “cloud computing“, l’insieme delle risorse hardware e software che, sotto forma di servizi on demand, permettono l’archiviazione e l’elaborazione di dati attraverso la rete internet.
La ricerca ha preso in esame le opinioni di 53.000 imprese da 38 nazioni in tutto il mondo (tra cui 200 italiane) ed è stata svolta con lo sguardo diretto a diversi tipi di cloud, tra cui quello pubblico, quello privato, il “software-as-a-service” e il “platform-as-a-service”.
I dati emersi evidenziano una situazione prevalentemente “di passaggio”: una percentuale oscillante fra il 75 e l’81% delle aziende sta riflettendo sull’eventuale adozione di diversi tipi di cloud; il 72% delle imprese ne ha già adottato alcuni, ma meno del 20% ha completato questo processo.
L’atteggiamento verso le piattaforme online per la gestione e l’elaborazione di dati da parte delle realtà aziendali odierne è piuttosto contrastante: da una parte c’è ottimismo, dall’altra il timore di non essere preparati al cambiamento: l’87% delle imprese (l’83% in Italia) ha ammesso di credere che il cloud avrebbe effetti positivi sulla sicurezza aziendale; proprio la sicurezza è, per converso, il fattore che le imprese temono di non avere sufficientemente sviluppato al proprio interno e che potrebbe rendere rischiosa l’adozione della nuvola digitale.
Il 56% degli intervistati teme gli hacker, il 55% un uso improprio del cloud, il 51% ha dichiarato di temere in particolare i malware. Nella possibilità di fare il grande passo, un elemento di cui le aziende dubitano è che il proprio staff IT sia pronto: solo il 15% circa degli intervistati a livello globale lo ritiene tale, mentre il 56% crede che non sia affatto preparato in materia, in 1/4 dei casi a causa della mancanza di esperienze pregresse nel campo. E’ probabilmente anche per questo motivo che gran parte delle imprese ricorre a risorse esterne per l’implementazione del cloud in accordo con i sistemi preesistenti: 4 intervistati su 5 nel nostro Paese scelgono, per essere assistiti nel settore, consulenti indipendenti, vendor di servizi professionali, “value added reseller” o “system integrator”.
Riassume bene la situazione italiana il vice presidente di Symantec per la regione mediterranea, Marco Riboli: “Il cloud è uno dei trend più significativi del panorama IT attuale e futuro, è un approccio sempre più richiesto dalle aziende italiane che però hanno ancora qualche timore quando si tratta di trasferire i dati al di fuori della propria infrastruttura. Le aziende vogliono avere la consapevolezza che i loro dati siano protetti, disponibili e archiviati in conformità con la normativa vigente”.
Ecco perché, nonostante l’entusiasmo, le aziende ancora faticano ad approcciarsi alla “nuvola” digitale: in media il 20% si trova ancora in uno stadio di prova o discussione sull’argomento o addirittura non sta neppure considerando il passaggio al cloud: si tratta di una percentuale compresa fra il 18 e il 28% degli intervistati. Del resto, molti dei pochi che hanno già completato l’implementazione hanno dichiarato di non aver riscontrato i benefici attesi nel campo IT: dell’88% che attendeva miglioramenti, solo il 47% avrebbe raggiunto finora il proprio scopo.