SIAM: le ICT per le politiche ambientali di Modena

di Carolina Figini

6 Marzo 2008 09:00

La Provincia di Modena ha scelto il Sistema Informativo Ambientale sviluppato da Injenia Group: una piattaforma informatica che avvicina Enti, imprese e cittadini sfruttando tecnologie modulari open source

Trasparenza e riuso

Il Responsabile Commerciale di Injenia, Alberto Buzzi, evidenzia i punti di forza di SIAM: la trasparenza e la sua natura web-based. «La trasparenza si declina nell’ottemperanza alle leggi, per cui le informazioni sull’ambiente devono essere pubbliche. Noi operiamo nella gestione delle pratiche dell’area ambiente, ad esempio gli iter organizzativi e gli esposti dei cittadini».

«Attraverso tecnologie Web basate sull’open source come vogliono i moderni orientamenti della Pubblica Amministrazione, offriamo agli uffici Ambiente la presa in carico degli esposti e il controllo completo delle varie pratiche che coinvolgono ARPA, tecnici, chi subisce l’esposto e così via. Inoltre offriamo la possibilità di geolocalizzare tutte queste informazioni».

Notiamo che l’interfaccia fa ancora utilizzo di molti documenti Word. «Offriamo la possibilità di utilizzare Word, – spiega Galantini – ma anche standard aperti quali RTF e altri. quando abbiamo avviato il nostro progetto eravamo condizionati a Word, ora abbiamo sostituito gli applicativi per la gestione degli atti con ambienti aperti, tipicamente OpenOffice».

Scelte ispirate alla direttiva Stanca? «Il fatto che anche Stanca abbia invitato all’uso dell’open source è un rafforzativo, ma il nostro progetto è più antico anche se l’attivazione è recentissima, del primo ottobre 2007».

Per quanto riguarda la sicurezza, infine, il riuso di PEOPLE suggerisce un’attenzione particolare a questo aspetto. Tuttavia fra gennaio e marzo 2008 stanno per entrare in vigore numerosi provvedimenti in materia di digitalizzazione e dematerializzazione della Pubblica Amministrazione che porranno sicuramente quesiti di sicurezza.

«PEOPLE è utilizzato per il front-end (per ora web) – continua Galantini – nei confronti delle imprese e dei cittadini, in particolare per quanto riguarda il sistema di autenticazione, che permette di ricevere richieste accompagnate dalla Firma Digitale, dalle credenziali contenute nella CIE, nella CNS, o da quelle assegnate direttamente dall’Ente».

«Per ora l’applicazione è di back office per cui il problema non si pone in questi termini ma la sicurezza viene comunque gestire da un sistema di credenziali (userid e pssword) direttamente gestite dal sistema open LDAP adottato dall’Ente».

«Questo Sistema, come tutti quelli che la Provincia ha già provveduto a rivedere in tal senso (l’ultimo, messo in esercizio l’1/10/2007, è quello per la gestione completamente digitale dei documenti e dei flussi delle procedure Protocollo e Atti dell’Ente), rientra nel processo di dematerializzazione previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale al quale , naturalmente, la Provincia si attiene».