Gli USA sono i primi produttori di spam al mondo: 2 milioni di computer compromessi

di Paolo Leonardi

Con oltre 2,2 milioni di computer facenti parte di una botnet, gli Stati Uniti si aggiudicano il triste primato di primo produttore di spam al mondo: oltre il 18% delle email spazzatura inviate ogni giorno, proviene infatti dagli USA, dove i computer compromessi divengono inconsapevoli mittenti.

A rilevarlo è un recente studio condotto da Sophos che conferma ulteriormente quanto messo in luce da un
report di Microsoft che parla di oltre 2,2 milioni di computer negli USA infettati da malware e resi parte di una botnet.

Il report evidenzia come i sistemi Windows XP e Vista siano nettamente più vulnerabili rispetto a Seven.

La tecnica più utilizzata per infettare i computer degli utenti resta sempre il classico social engineering, per cui un’installazione o un click su un allegato e il gioco è fatto… Il computer infettato è coinvolto nella botnet e comincia a fare da mittente per migliaia di mail di spam.

Mai dunque aprire allegati a mail inviate da sconosciuti (sottolinea Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos, che continua) se il tuo computer entra a far parte di una botnet, non solo diverrà il mittente di migliaia di mail di spam, ma metterà in pericolo la sicurezza dei tuoi stessi dati personali e bancari

Gli oltre due milioni di computer infetti negli USA, secondo i dati raccolti da Sophos, ne fanno il paese da cui dai mesi di luglio a settembre, sono partite giornalmente il maggior numero di mail di spam, con il 18,6% del totale, seguito dall’India con il 7.6%; classifica che vede Regno Unito, Francia e Germania davanti al decimo posto dell’Italia con il 2.8%, tra le grandi nazioni europee.

La classifica nel dettaglio vede:

  • USA 18.6%;
  • India 7.6%;
  • Brasile 5.7%;
  • Francia 5.4%;
  • Regno Unito 5.0%;
  • Germania 3.4%;
  • Russia 3.0%;
  • Sud Korea 3.0%;
  • Vietnam 2.9%;
  • Italia 2.8%;
  • Romania 2.3%;
  • Spagna 1.8%;
  • Altri 38.5%.

Considerando invece le mail di spam a livello continentale, il triste primato spetta all’Europa con il 33,1%, seguita da Asia, Nord America, Sud America e Africa.

La classifica nel dettaglio vede:

  • Europa 33.1%;
  • Asia 30.0%;
  • Nord America 22.3%;
  • Sud America 11.5%;
  • Africa 2.3%;
  • Altri 0.8%.