Google avverte: attenzione ai falsi antivirus

di Giuseppe Cutrone

Pubblicato 30 Aprile 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:47

Un’indagine portata avanti da Google con lo scopo di far luce sulle più significative minacce che riguardano gli utenti PC in tutto il mondo ha messo in mostra l’accresciuta diffusione dei cosiddetti “falsi antivirus“.

L’analisi si riferisce al monitoraggio di circa 240 milioni di pagine Internet osservate nel periodo tra gennaio 2009 e febbraio 2010. In questo lasso di tempo, secondo i dati elaborati, ben il 15% di tutti i malware rilevati era costituito proprio da minacce celate sotto le sembianze di un software antivirus.

La tecnica è ormai nota e assolutamente efficiente: si tratta di trarre in inganno gli utenti meno attenti facendo apparire, dopo l’apertura di un sito appositamente infettato, una finestra in cui si avvisa che il PC è stato infettato, con tanto di link per il download di un sedicente antivirus, solitamente camuffato da un nome simile a soluzioni realmente esistenti sul mercato e tale da ingannare un buon numero di navigatori, i quali, credendo di scaricare l’antivirus consigliato non fanno altro che installare sul proprio computer un vero e proprio virus.

I falsi antivirus sono una minaccia attiva fin dal lontano 2003 e hanno subito una costante evoluzione, tanto da arrivare ad offrire perfino elaborate interfacce che ben si integrano con quella del sistema operativo in uso, al punto da far credere all’utente che la finestra di avviso è generata direttamente da Windows o da altri sistemi eventualmente presi di mira.

Il consiglio degli esperti è ovviamente di non scaricare software di dubbia provenienza e di non dare credito agli avvisi di questo tipo, anche perché a rischio, in questo caso, vi è l’integrità e la riservatezza dei propri dati.

Le ultime tendenze, inoltre, evidenziano l’abitudine a diffondere questi falsi antivirus mediante link inseriti in annunci pubblicitari apparentemente innocui, con il risultato che ciò comporta un notevole dispendio di risorse per chi, come la stessa Google, opera nel settore e ha quindi il dovere di garantire la massima trasparenza e sicurezza sia agli inserzionisti che agli utenti stessi.