Riforma PA: vademecum in pillole

di Teresa Barone

29 Maggio 2018 09:10

È online il documento riassuntivo della Riforma della PA, un viaggio attraverso tutte le novità introdotte durante il Ministero Madia.

Da SPID alla Carta di Identità Elettronica, dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente al Freedom of Information Act (FOIA): l’elenco nero su bianco di tutte le novità introdotte progressivamente dalla Riforma della Pubblica Amministrazione sono pubblicate sul portale web ufficiale di Marianna Madia, la Ministra della Funzione Pubblica ancora in carica.

Un documento che rappresenta un “viaggio nella Riforma della PA” creato per fare il punto sul percorso compiuto a partire dal 2014, anno di lancio della riforma.

Un decreto legge, una legge delega e 26 provvedimenti attuativi approvati. Questi sono i numeri della riforma della Pubblica Amministrazione che ha concluso la sua fase normativa ed è entrata nella fase dell’attuazione.

Il vademecum sulla Riforma della PA è strutturato in alcune sezioni distinte:

  • Digitale;
  • Trasparenza e Anticorruzione;
  • Semplificazione;
  • Società Partecipate;
  • Lavoro pubblico;
  • Altri provvedimenti.

Il documento elenca le novità a partire dall’introduzione del Sistema Pubblico di Identità Digitale, le credenziali che consentono un accesso sicuro e agevolato ai servizi online della PA. Segue la Dichiarazione dei redditi precompilata, il sistema PagoPA e la fatturazione elettronica estesa a tutte le Pubbliche Amministrazioni chiamate a emettere, trasmettere e conservare le fatture unicamente in formato elettronico.

Progetto ambizioso è anche la creazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), con il progressivo ingresso delle 8000 anagrafi esistenti in un’unica banca dati. Sono numerose anche le novità introdotte in materia di trasparenza relativamente alla gestione delle risorse pubbliche: con il Freedom of Information Act (FOIA) è stato riconosciuto ai cittadini il diritto di conoscere dati e documenti pubblici, gratuitamente e senza l’obbligo di motivare le richieste.