Telelavoro e part-time anche per gli statali

di Teresa Barone

29 Luglio 2016 09:15

Nella bozza del testo unico del pubblico impiego potrebbero essere contenute norme per favorire flessibilità e conciliazione dei tempi.

A pochi giorni dall’incontro ufficiale tra il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia e le sigle sindacali, impegnati nella stesura della bozza del nuovo testo unico del pubblico impiego, continuano ad arrivare alcune anticipazioni che sottolineano importanti cambiamenti in arrivo per i dipendenti statali.

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Si è già parlato di aumenti di stipendio legati al merito e alla possibilità di essere licenziati al termine di un biennio di inattività: le ultime news trapelate riguardano l’apertura verso il part-time e il telelavoro che, in futuro, potrebbe essere concesso anche ai lavoratori delle PA.

Secondo quanto annunciato dal Ministro Madia, per completare il nuovo testo unico sarà necessario attendere gennaio 2017, in seguito al referendum costituzionale di ottobre: nella bozza sembra essere contenuta la proposta di estendere a tutti i dipendenti pubblici (escluse forze armate e forze di polizia) la possibilità di richiedere l’orario di lavoro part-time (i risparmi confluiranno parzialmente nelle casse dello Stato e, per la parte restante, saranno usati come incentivi a favore dei dipendenti che devono essere trasferiti).

Per quanto riguarda il telelavoro, potrà essere concesso al 10% dei lavoratori statali con la garanzia di non subire penalizzazioni per l’avanzamento della carriera.

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Infine, sempre nell’ottica di conciliare lavoro e vita privata, gli uffici pubblici potranno stipulare convenzioni con asili nido e scuole materne.