Si conclude positivamente l?esame della Riforma della Pubblica Amministrazione da parte della Camera, che dà il via libera con 253 voti favorevoli e 93 contrari. Numerosi i cambiamenti previsti e annunciati in precedenza, ai quali si aggiungono due novità dettate da altrettanti emendamenti proposti rispettivamente dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico.
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Si parla, precisamente, della norma che impone la revoca dell?incarico ai dirigenti condannati, anche in via non definitiva, dalla Corte dei Conti (soprattutto se occupano una posizione a rischio corruzione) e della cancellazione del voto minimo di laurea come requisito di accesso ai concorsi pubblici.
Per quanto riguarda le altre misure, viene confermata la stretta sui dirigenti statali: potranno essere licenziati se valutati negativamente al termine del loro ultimo incarico (per evitarlo sarà possibile richiedere di essere demansionati), resteranno in carica quattro anni (prorogabili) dopodiché dovranno effettuare una nuova selezione pubblica. Sono inoltre previste tre tipologie: dirigenti statali, regionali e degli enti locali.
La Riforma prevede la cancellazione del Corpo Forestale dello Stato, accorpato all?arma dei Carabinieri, mentre sarà attivato un numero unico per le emergenze (112) e sarà ridotto il numero delle Prefetture.
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In base al FOIA (Freedom Of Information Act), i cittadini avranno accesso anche online ai dati e ai documenti della Pubblica Amministrazione, mentre sarà anche attivata la Carta della cittadinanza digitale per indicare un numero minimo di servizi online a disposizione degli utenti (sarà nominato un dirigente ad hoc).