Saranno i singoli enti a decidere se mandare in pensione un dipendente o se continuare a investire su di lui senza sostituirlo con una risorsa giovane: questo prevede il decreto di Riforma della PA secondo quanto annunciato dal Ministro Marianna Madia.
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Il Ministero della PA intende quindi responsabilizzare i singoli enti pubblici evitando di dare obblighi precisi in tema di pensionamento d?ufficio:
«Se la generazione di chi finora è stato cattivo maestro, altrimenti non ci avrebbe portato fin qui, si deve porre un problema: quello dell’innalzamento delle percentuali di turn-over. Mentre non serve fare una battaglia per l’eccellenze, visto che lo strumento messo a disposizione con il decreto dà la possibilità di far restare coloro che rappresentano una risorsa».
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Le eccellenze che sono ritenute indispensabili, quindi, non saranno sostituite, mentre in caso contrario saranno aperte le porte alle risorse giovani. Nessun dato preciso arriva, invece, sul numero di uscite previste:
«Esistono delle platee potenziali, ma bisogna capire quante sarebbero andate in pensione di loro spontanea volontà e, poi, tra quelle che non l’avrebbero richiesto, quelle a cui lo richiede l’amministrazione. Di certo la norma non basta a sbloccare le ingiustizie subite e che stanno subendo le giovani generazioni, ma segna un’inversione di tendenza forte.»