Insegnanti sottopagati? Le proposte del Governo

di Teresa Barone

7 Marzo 2014 09:30

Buste paga più alte per gli insegnanti italiani, pagati meno rispetto ai colleghi europei: la riforma della scuola del Governo Renzi.

La riforma della scuola rappresenta una priorità per il nuovo Governo Renzi, che affronterà a breve alcuni nodi cruciali legati all?edilizia scolastica e alle retribuzioni degli insegnanti. Su questo secondo punto è intervenuto anche il neo-Ministro dell?Istruzione Stefania Giannini, sottolineando la necessità di imporre aggiustamenti di stipendio a favore dei docenti al fine di valorizzare il ruolo fondamentale svolto da queste figure professionali.

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Il Ministro ha infatti ribadito l?urgenza di revisionare un contratto definito “mortificante?, soprattutto perché caratterizzato dall?assenza di sistemi di premialità.

Le retribuzioni dei docenti italiani sono inferiori agli stipendi medi percepiti dai colleghi nel resto dell?Europa, come afferma la responsabile del dicastero dell?Istruzione: «Sarebbe un bel passo equiparare gli stipendi degli insegnanti italiani agli stipendi medi europei. La sfida vera è pensare e praticare contratti che considerino gli insegnanti una figura fondamentale nella società e non solo nella scuola».

Dando uno sguardo ai compensi medi percepiti dagli insegnanti nella penisola, per i maestri della scuola dell?infanzia e della primaria si parla di 1774 euro lordi al mese per i primi otto anni di lavoro, e di 2615 euro dopo 35 anni di insegnamento.

Anche i docenti diplomati attivi negli istituti secondari di II grado percepiscono retribuzioni simili, soggette ugualmente agli scatti di anzianità, mentre la busta paga degli insegnanti delle scuole medie parte da 1911 euro lordi al mese per arrivare a 2870 solo al termine della carriera professionale.

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L?insegnante laureato che lavora negli istituti secondario di II grado inizia il suo percorso percependo 1911 euro al mese, portando il suo compenso fino a 3000 euro solo dopo i consueti 35 anni.