

Con la Riforma del Lavoro che allunga l?età lavorativa sono sempre meno i pensionamenti nel mondo della scuola, che ha come protagonisti docenti sempre più anziani e, di conseguenza, pochi nuovi insegnanti assunti a tempo indeterminato dopo anni di precariato.
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A lanciare l?allarme sono i sindacati della scuola, che considerano improbabili anche le oltre 11mila assunzioni previste dal recente concorso per i docenti. Secondo i dati provvisori diffusi dal MIUR, sarebbero solo poco più di 10mila gli insegnanti che andranno in pensione a partire da settembre, praticamente la metà rispetto all?anno scorso.
A crescere non è solo il numero dei precari ma anche l?età media dei docenti, come ha messo in evidenza la Flc-Cgil e come aveva precedentemente evidenziato il rapporto Ocse sull?Educazione del 2012 (in Italia la percentuale degli insegnanti con più di 40 anni è pari al 70%).
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Intanto, proseguono i ricorsi (vinti) dei tanti precari della scuola che si rivolgono ai Tribunali del lavoro per ottenere un risarcimento dovuto al?eccessivo protrarsi della condizione di precariato: secondo il Codacons, infatti, il MIUR dovrà pagare 7,5 milioni di euro per versare ai precari la differenza tra le retribuzioni effettivamente percepite e gli stipendi che, invece, avrebbero percepito in caso di assunzione a tempo indeterminato (scatti d?anzianità e interessi legali esclusi).
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«Ora il MIUR dovrà pagare circa 7,5 milioni di euro, e se non lo farà siamo pronti a pignorare il palazzo storico di Viale Travestere a Roma dove ha sede il dicastero. Intanto tutti i precari della scuola possono ancora presentare ricorso dinanzi ai Tribunali del lavoro, ottenendo l?assistenza dei legali Codacons che sono riusciti a far valere in tutte le sedi di giustizia i diritti dei lavoratori.»