500 sindaci italiani hanno marciato contro il caro IMU e il Patto di Stabilità, minacciando le dimissioni di massa per il prossimo 29 novembre se il governo non interverrà modificando l?imposta sugli immobili e bloccando i tagli ai trasferimenti.
Una promessa che vede coinvolti i sindaci della penisola riuniti nell?Anci, l?associazione dei comuni italiani, alle prese con i tagli alle risorse destinate ai Comuni previste dal Governo, che bloccherà 2,5 miliardi di euro a partire dal 2013. Graziano Delrio, presidente dell’Anci, ha sottolineato l?importanza di rettificare queste norme in sede di Legge di Stabilità.
«Abbiamo chiarito che la Legge di stabilità è l’ultima occasione per rivedere quelle norme (IMU, Patto di stabilità e spending review) che stanno uccidendo il comparto dei comuni.»
Per quanto concerne l?IMU, invece, i sindaci vorrebbero maggiore autonomia finanziaria e chiedono che il gettito di 8,4 miliardi di euro previsto a dicembre con il saldo della tassa confluisca alle amministrazioni locali. Sono numerosi, inoltre, i Comuni che minacciano di rivolgersi al TAR, come il Comune di Torino.
Il 29 novembre scade l?ultimatum lanciato al Governo, e sarà l?Anci a decidere tempi e modalità delle dimissioni di massa proprio mentre saranno in corso nella commissione Bilancio del Senato i lavori sulla Legge di Stabilità.
«Se dai lavori del Senato non avremo risposte alle nostre richieste già in quella fase, il giorno 29, i sindaci decideranno per le dimissioni.»