La spending review si abbatte sulle auto blu

di Teresa Barone

18 Luglio 2012 11:30

Patroni Griffi rende nota le netta riduzione delle auto blu nel primo semestre del 2012: dati positivi, ma la spending review prevede tagli più drastici.

Auto blu nella Pubblica Amministrazione ridotte di quasi il 20% in sei mesi, da gennaio a giugno 2012: questo è quanto mostrano le stime effettuate dal Ministero della Funzione Pubblica sulla base del censimento permanente previsto dai DPCM 3 agosto 2011 e 12 gennaio 2012.

Il calo delle auto blu è stato del 19,4% nei primi sei mesi del 2012, con 1.884 unità in meno, sebbene complessivamente il parco auto della PA ammonti a 60.551 vetture. A subire i tagli sono state soprattutto le auto di rappresentanza guidate da un autista e assegnate ai vertici amministrativi, e non utilizzate per funzioni di utilità sociale.

Una riduzione che si allinea con quanto stabilito dalla normativa alla base della spending review, tuttavia è lo stesso Ministro della PA Filippo Patroni Griffi a sottolineare come nonostante i progressi siano necessari ulteriori misure restrittive.

«I dati del censimento delle auto della Pubblica Amministrazione sono positivi. E desidero esprimere soddisfazione per quanto è stato fatto nelle amministrazioni centrali dello Stato. Ormai il trend, per tutta la Pa, si e’ stabilizzato al ribasso. Adesso bisogna fare di più, non solo in attuazione della nuova riduzione imposta dal decreto spending. A breve predisporremo nuove indicazioni per l’uso sempre più limitato delle auto di servizio affinché sia chiaro a tutti che non si tratta di uno status symbol ma solo di uno strumento per lavorare meglio.»

Entrando nel dettaglio dei dati diffusi dal censimento, del totale delle auto blu presenti in Italia un buon 25,8% viene utilizzato nelle amministrazioni centrali mentre il 74,2% è destinato alle amministrazioni locali, precisamente il 36,0% ai Comuni, il 12,1% alle ASL, l?8,6% alle Province, il 7,9% alle Regioni. Nel Sud Italia sembra concentrarsi la maggiore presenza di auto blu di rappresentanza, mentre al Nord gli enti pubblici hanno applicato maggiori limiti di spesa. Un esempio esplicativo è dato dal confronto tra alcune Regioni come la Puglia e la Sicilia, dove la densità di auto blu supera anche il 33%, e altre zone della Penisola come la Lombardia e l?Emilia Romagna, caratterizzate da una percentuale che si abbassa anche fino al 2,5%.