Una città che dall’emergenza maltempo è stata colta di sorpresa e mortalmente ferita, e che ora reagisce. A Genova anche oggi un nubifragio, all’alba, e poi di nuovo pioggia a partire da metà giornata. Ma la gravità della situazione non è paragonabile a quella di venerdì scorso, quando hanno perso la vita sei persone. L’allerta meteo prosegue comunque fino alle 18 di oggi. Il Comune sconsiglia l’uso dell’automobile.
Questa mattina l’assessore alla Città Sicura Francesco Scidone ha consigliato «ai cittadini di non uscire se non per necessità impellenti. Specialmente nelle zone adiacenti al rio Fereggiano e allo Sturla, che restano chiuse alla circolazione».
La protezione civile sta monitorando con estrema attenzione tutti i corsi d’acqua, che sono sotto il livello di guardia.
Hanno riaperto a metà mattina le stazioni ferroviarie di Brignole e Sturla, che erano state chiuse a inizio giornata su decisione del CCS (Centro di Coordinamento Soccorsi della Regione Liguria). Ha sempre funzionato regolarmente l’aeroporto Cristoforo Colombo, mentre sull’autostrada a metà giornata era ancora chiuso in uscita il casello di Genova Est, sulla A12.
Per le emergenze, si segnala il numero verde del Comune 800.177797. Il sito del Comunue di Genova è costantemente aggiornato con le previsioni meteo, la situazione nelle varie zone della città, le decisioni delle autorità, i consigli ai cittadini, le ordinanze comunali.
Le scuole anche oggi, martedì 8 novembre, a Genova sono chiuse, e i parchi pubblici resteranno chiusi anche nella giornata di domani, mercoledì 9 novembre. Le pioggie di oggi hanno anche provocato il rinvio dei funerali delle vittime.
A Torino invece la situazione è «praticamente tornata alla normalità», dopo la piena del Po dei giorni scorsi che però non si è trasformata in dramma. Le scuole a Torino oggi sono aperte, in centro è stata ripristinata la zona a traffico limitato. Anche qui, il sito del Comune tiene costantemente informati sulla situazione, con la segnalazione delle zone in cui i danneggiamenti creano disagi.
Il bollettino odierno della Protezione Civile (dove il Comitato Operativo è in seduta permanente dal 4 novembre) segnala piogge in Liguria, in particolare a Genova, intense precipitazioni nel senese, meno intense su Piemonte e Sardegna. A partire da oggi, precipitazioni anche sulle regioni meridionali del paese.
La protezione civile continua a lavorare all’Isola d’Elba, altra località duramente colpita, in cui è morta una donna. Sul territorio dell’isola toscana ci sono oltre 500 volontari con una trentina di mezzi.
Tornando a Genova, che insieme al levante ligure e alla Lunigiana in Toscana, è la zona che ha pagato il tributo più alto all’ondata di maltempo di queste settimane, si segnala una riflessione dell’assessore Scidone: «In futuro la cultura in fatto di eventi meterologici dovrà cambiare. Ci confronteremo con i cittadini in una sorta di patto sociale per la tutela collettiva in caso di emergenze».
Il sindaco, Marta Vincenzi, ha invece scritto una lettera ai dirigenti scolastici, per «ripristinare il clima collaborativo che da sempre caratterizza i rapporti fra Comune di Genova e Scuola dell’Autonomia». In particolare il sindaco rifiuta l’attribuzione di «frasi con accuse e attribuzioni di responsabilità che non ho mai pronunciato», riferendosi a un’intervista a Repubblica e probabilmente ai passaggi in cui ricostruisce quanto successo venerdì scorso in materia di comunicazioni alle scuole (c’è polemica sul fatto che non siano state chiuse). Al di là della polemica, il sindaco sottolinea che i fatti di questi giorni insegnano che «occorre fare un salto di qualità, istituzioni in primis, per far crescere una cultura del rischio che corrisponda alla nuova portata degli eventi naturali. Solo con il concorso di tutti e con una nuova consapevolezza si potrà rendere più efficiente ed efficace il sistema di protezione civile».
In questi giorni migliaia di volontari si stanno prodigando per liberare le strade dal fango e aiutare le squadre di soccorso.
Infine, si segnala la richiesta dei parlamentari liguri al governo: servono almeno 113 milioni di euro per urgenze e danni a privati e imprese, e altri 400 milioni per interventi infrastrutturali. La richeista è di inserire un provvedimento nel maxi emendamento alle Legge di Stabilità 2012. Chiesti anche l’esonero dal rispetto delle regole del patto di stabilità interno per la necessità di ripristinare infrastrutture ed opere pubbliche danneggiate dall’alluvione e lo snellimento delle procedure per intervenire velocemente e utilizzare tempestivamente le risorse.