La situazine sul campo, cioè nelle strade di Napoli, resta di più totale emergenza. Ci sono circa 2300 tonnellate di spazzatura in città, proseguono un pò ovunque le proteste dei cittadini che sparpagliano l’immondizia sulle carreggiate per bloocare la circolazione e obbligare i camion al rimuovere i rifiuti. Ci sono i roghi, i vigili del fuoco ne hanno contati 55 la scorsa notte: immondizia data alle fiamme un pò ovunque, compreso il centro.
E poi ci sono le autorità, locali e nazionali, alle prese con l’emergenza. Parola, quest’ultima, che rischia di assomigliare a un insulto visto che da anni ciclicamente si ripropone lo stesso identico dramma. Le parole usate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non lasciano spazio a dubbi: un intervento del governo è «assolutamente indispensabile e urgente».
L’esecutivo, ha dichiarato nelle scorse ore il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo nel corso di un vertice con il sindaco campano, Luigi De Magistris, «ha allo studio un provvedimento straordinario per agevolare il trasferimento dei rifiuti napoletani».
Questo, come ormai sanno tutti in ogni angolo del pianeta (perchè Napoli è anche una delle mete turistiche più belle d’Italia, e per l’ennesima volta le immagini del disastro stanno facendo il giro del mondo), è il nodo fondamentale: dove portare i rifiuti. Napolitano ha sollecitato «l’impegno solidale delle regioni italiane». Che ieri hanno dimostrato un’apertura, «ma il governo ci deve dire che siamo in emergenza» ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.
È fin troppo facile la battuta sull’assoluta evidenza di una situazione al limite, a prescindere dalle comunicazioni del governo. Ma in realtà la questione riguarda un provvedimento, che il governo sta preparando, sui flussi extraregionali dei rifiuti. Napolitano ha stigmatizzato il fatto che in due successive riunioni l’esecutivo non sia riuscito a far passare il decreto (osteggiato dalla Lega Nord). Che consentirebbe lo smaltimento in impianti di altre regioni, per un tempo limitato.