Intelligenza economica nelle aziende sanitarie

di Alessia Valentini

13 Ottobre 2010 09:00

Il contenimento della spesa sanitaria è una annosa questione che si pone al centro degli interessi del governo e di conseguenza costituisce uno degli obiettivi stringenti del management sanitario

Definizione e obiettivi

In questo quadro di interventi normativi volti a contenere e regolare la spesa sanitaria, mantendo la qualità dei servizi ai malati, l’introduzione dell’intelligenza economica, come mezzo di supporto alla governance delle aziende sanitarie, dovrebbe contribuire a prendere decisioni in modo più pronto, corretto ed efficace finalizzati ad ottimizzare la competitività. L’intelligenza economica (IE) è definita formalmente come l’insieme della azioni sistematiche finalizzate a fornire al management informazioni sull’ambiente esterno all’impresa in termini di mercato, clienti, concorrenti, trend, innovazioni, norme, leggi al fine di supportare i processi decisionali della dirigenza, relativamente alla competitività dell’impresa.

La sua realizzazione in termini operativi passa per l’implementazione di strumenti di knowledge management e di business intelligence che però da soli non sono sufficienti a realizzarla. Se il paradigma di riferimento è “sapere per anticipare”, nell’azienda sanitaria la IE deve arricchire la cultura d’impresa perché si interessi anche della conoscenza e non solo dell’informazione. Il fine ultimo è supportare il processo decisionale in sanità e favorire così la tempestività delle scelte strategiche. In particolare, l’applicazione della IE permette al management di effettuare in modo più mirato sia la pianificazione strategica sia la programmazione dei servizi e degli interventi di innovazione e in generale supporta nella valutazione di percorsi diagnostici e terapeutici e per il miglioramento della soddisfazione degli utenti. Oltre all’implementazione di appositi strumenti informatici, sono necessari cambiamenti culturali e organizzativi unitamente all’estensione di autonomia e delega di responsabilità per quelle interazioni meno strutturate, basate principalmente sulla flessibilità. Troppo spesso infatti in ambito sanitario la suddivisione rigida di ruoli e responsabilità finisce per “tarpare” l’autonomia dei “knowledge workers” (letteralmente produttori di conoscenza n.d.r.) che pur se ricchi di idee e opportunità innovative non necessariamente legate al solo campo informatico, si scontrano con le rigide e tradizionali procedure interne alle aziende sanitarie.

Strumenti di partenza

Gli strumenti informatici di Business Intelligence costituiscono quindi un punto di partenza da cui trarre informazioni sui vari comparti aziendali, ma si ricorda che il punto di arrivo è costituito dall’utilizzo della conoscenza nella sua accezione più ampia e completa. SAS è da tempo uno degli interlocutori che propone alle aziende sanitarie quelle soluzioni di Business Intelligence che, a partire da una semplice interfaccia Web, integrano le informazioni dei sistemi gestionali di ASL e Ospedali o di basi di dati esterne, fornendo un insieme di analisi possibili per pianificare e programmare le risorse umane, finanziarie e materiali individuando tempestivamente gli scostamenti tra gli obiettivi strategici e operativi prescelti e i risultati prodotti, le prestazioni e i servizi erogati. Come ulteriore servizio offerto all’alto management, il sistema permette di definire degli indicatori chiave che costituiscono il cruscotto direzionale, ovvero il monitoraggio sintetico.