Riforma e Contratto Scuola: nuove regole per lo stipendio dei docenti

di Teresa Barone

Pubblicato 20 Maggio 2022
Aggiornato 4 Dicembre 2022 09:03

Riforma reclutamento docenti e rinnovo contratto Scuola: guida alle nuove regole per maturare gli scatti stipendiali e ottenere gli incentivi salariali.

La riforma 2022 del reclutamento insegnanti prevista dal Recovery Plan italiano (PNRR) è propedeutica al rinnovo del contratto Scuola e prevede una serie di importanti novità sia sul fronte della formazione continua sia su quello della retribuzione dei docenti.

Scuola: cosa prevede la Riforma Bianchi

La riforma Bianchi per il reclutamento scolastico prevede un modello integrato di formazione, abilitazione e accesso in ruolo dei docenti.

  • Formazione iniziale e accesso all’insegnamento a tempo indeterminato tramite: percorso abilitante a cui si può accedere durante la laurea magistrale o negli ultimi due anni della laurea magistrale a ciclo unico, con un periodo di tirocinio diretto presso le scuole ed uno indiretto e prova finale corrispondente a 60 crediti universitari (CFU) o accademici (CFA) che comporta l’abilitazione all’insegnamento; concorso pubblico annuale, su base regionale o interregionale; anno di prova in servizio.
  • Abilitazione per le scuole secondarie di primo e secondo grado dopo un percorso di formazione iniziale di almeno 60 CFU o CFA, con superamento di una prova finale. I vincitori del concorso su posto di sostegno svolgono un periodo di prova in servizio almeno per 180 giorni (dei quali almeno 120 per le attività didattiche) e alla fine scatta l’immissione in ruolo.

La Scuola di Alta Formazione del sistema nazionale pubblico di istruzione si occuperà di coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo; le attività formative dei dirigenti scolastici, dei DSGA e del personale ATA; gestire il sistema di incentivo alla formazione continua degli insegnanti.

Contratto Scuola: formazione e scatti stipendio

Con la riforma del reclutamento, associata al rinnovo del contratto Scuola, saranno introdotti nuovi scatti stipendiali legati all’anzianità ed integrati da incentivi salariali legati alla formazione. La progressione stipendiale sarà dunque più significativa per i docenti che svolgeranno con profitto i corsi selezionati e certificati dalla futura Scuola di Alta Formazione del Ministero dell’Istruzione, ottenendo una busta paga più cospicua.

=> Contratto Scuola 2022: aumento stipendio docenti e ATA

Con la riforma, sono dunque previsti cinque scatti di progressione con verifica finale e miglioramento del profitto scolastico. Inoltre, il nuovo sistema di aggiornamento su base triennale, svolto in orario extra-lavorativo (la formazione sulle competenze digitali sarà invece parte della formazione già obbligatoria e si svolgerà in orario lavorativo), darà la possibilità di accedere a un incentivo salariale.

Scuola: la nuova progressione stipendiale

Anche con la Riforma Bianchi resta comunque attiva la progressione salariale di anzianità per chi presta servizio di ruolo nella Scuola. Sono previsti cinque scatti: il primo dopo quattro anni e i successivi ogni cinque anni. Al termine di ogni livello raggiunto è però prevista la verifica collegata alla valutazione del miglioramento del profitto scolastico degli alunni degli insegnanti che hanno completato il percorso di aggiornamento. La progressione salariale sarà stabilita dalla contrattazione nazionale (CCNL Scuola) che, attualmente, è legata in modo esclusivo all’anzianità di servizio.

Incentivo salariale per la formazione

L’elemento retributivo una tantum ha carattere accessorio ed è riconosciuto all’esito positivo del percorso formativo per tutti gli insegnanti di ruolo di ogni ordine e grado del sistema scolastico. Sono previste sia valutazioni intermedie annuali sia una verifica finale, nella quale dimostrare di avere raggiunto un adeguato livello di formazione rispetto agli obiettivi. Alla fine dei percorsi è prevista valutazione finale, con possibilità di accedere a un incentivo salariale se comporterà un ampliamento dell’offerta formativa.

Rinnovo contratto Scuola a un bivio

La nuova progressione salariale in cinque scatti sarà dunque stabilita dalla contrattazione nazionale (CCNL Scuola) che, attualmente, è legata in modo esclusivo all’anzianità di servizio. Per cui serve una modifica al contratto. Il rinnovo del contratto Scuola diventa infatti strettamente legato alla nuova riforma del reclutamento, che tuttavia hanno sollevato dure polemiche tra i sindacati sulla parte degli aumenti stipendiali, limitati a pochi e vincolati a prove soggettive.

Lo stipendio massimo di un docente italiano oggi non arriva a 38.900 euro, al quartultimo posto in Europa. In Germania si guadagna fin quasi al triplo. Il rinnovo contrattuale 2019/2021 prevede un minimo di arretrati e aumenti salariali limitati ad un risicato 4%.

=> Contratto Scuola: aumento stipendio docenti e ATA

Riforma reclutamento docenti: come si diventa insegnanti?

Il testo della riforma prevede un modello integrato di abilitazione dei docenti di posto comune e degli insegnanti tecnico-pratici, a cui fa seguito un percorso di formazione continua. Una volta entrata a regime, dunque, la riforma del reclutamento degli insegnanti nella Scuola, per diventare docenti serviranno laurea e 60 CFU da acquisire tramite formazione universitaria, con prova finale e accesso al concorso a cattedra, che diventerà annuale. Ma non solo, cambiano anche tutte le regole del percorso da seguire:

  • nuove regole per la formazione iniziale e continua;
  • nuove regole per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria;
  • percorsi formativi che portano all’abilitazione all’insegnamento;
  • aggiornamento dei docenti per tutta la carriera lavorativa;
  • concorsi annuali per reclutare con costanza il personale.

Per diventare docenti serviranno dunque: laurea e 60 CFU (crediti formativi universitari) tramite formazione con esame finale; concorso a cattedra annuale su base regionale o interregionale;  periodo di prova in servizio di durata annuale con test e valutazione conclusiva.

Assunzioni Scuola: concorso per i precari

Il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruolo a tempo indeterminato consentirà, solo dal 2022 al 2024, ai precari con 3 anni di servizio nella scuola statale l’accesso al concorso ordinario Scuola annuale, per poi conseguire i 30 CFU mancanti facendo formazione e svolgendo alla fine una prova di abilitazione ed infine allinearsi al nuovo percorso.

  • La riforma del reclutamento insegnanti prevede una fase transitoria fino al 2024, durante la quale si mira ad assumere tramite concorso pubblico 70mila precari con tre anni di servizio, che potranno dunque accedere al concorso annuale; i vincitori avranno un contratto (anche part-time) durante il quale svolgono il periodo di formazione iniziale per acquisire ulteriori 30 CFU e alla fine del quale devono sostenere un esame di abilitazione.
  • Durante la fase transitoria, i laureati senza i tre anni di servizio potranno conseguire i primi 30 CFU (di cui una parte conseguita tramite tirocinio) e poi accedere al concorso pubblico annuale; i vincitori acquisiranno successivamente gli altri 30 crediti e sosterranno la prova finale di abilitazione per passare di ruolo.