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Equo compenso: niente autorizzazioni senza parcella

di Anna Fabi

20 Settembre 2018 09:06

Arrivano le misure attuative della legge varata in Calabria sull’equo compenso per ingegneri e architetti: freno al rilascio delle autorizzazioni in assenza di pagamenti.

Dopo l’approvazione della Legge regionale n. 25/2018 sull’equo compenso per gli ingegneri e gli architetti che effettuano prestazioni su incarico di committenti privati, la Regione Calabria ha diffuso una circolare ufficiale che detta regole precise per evitare interruzioni o rallentamenti dell’iter istruttorio.

La circolare n. 297709/SIAR dello scorso 6 settembre, siglata dall’Ingegnere Salvatore Siviglia del Dipartimento “Politica della Montagna, Foreste, Forestazione, Difesa del Suolo”, spiega infatti l’impossibilità di ottenere provvedimenti autorizzativi qualora le richieste non siano corredate dalla lettera di affidamento di incarico al professionista con relativa quietanza di avvenuto pagamento, mettendo in pratica quanto stabilito dalla legislazione locale.

Secondo il presidente di Confprofessioni Calabria, Francesco Galluccio, è fondamentale stabilire procedure applicative della legge chiare e semplificate, stabilendo una suddivisione dei compiti che non crei inutili blocchi:

Il funzionario preposto al rilascio dei titoli amministrativi in materia di edilizia ed urbanistica, al fine di evitare rallentamenti dovrebbe limitarsi a ricevere e mettere agli atti sia la lettera di affidamento dell’incarico professionale sia la quietanza di avvenuto pagamento del professionista incaricato, senza entrare nel merito né nella validità dell’incarico né della congruità della parcella quietanzata.

È sempre Galluccio a sottolineare come gli Ordini Professionali dovrebbero farsi carico della valutazione dell’equo compenso adattato alla prestazione svolta. In particolare, gli Ordini regionali potrebbero fornire agli iscritti un modello di affidamento di incarico standard, stabilendo i criteri per definire l’equo compenso che tengano conto delle tariffe riportate nel Decreto del Ministero della Giustizia del 17 giugno 2016.