«Oggi Alitalia è un’azienda che sta sul mercato, che ha un futuro, che affronta la competizione con costi più bassi di altri, che non brucia cassa. E che ha credibilità presso i clienti e presso i suoi partner internazionali». Non ha nascosto l’orgoglio l’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, nel corso di una recente intervista concessa al quotidiano Repubblica per formulare un bilancio sui primi 12 mesi della nuova avventura della compagnia aerea di bandiera. Il primo responsabile della società ha messo in evidenza i risultati ottenuti in un anno e gli obiettivi per i prossimi anni, compresa l’ipotesi di un primo pareggio di bilancio per il 2011.
Secondo Sabelli, entro un lustro la nuova Alitalia «sarà una compagnia con una base nazionale forte all’interno di un solido sistema di alleanze, potrà arrivare a trasportare 28 – 30 milioni di passeggeri con qualche rotta internazionale e intercontinentale in più, starà bene sul mercato e guadagnerà soldi». Una previsione ottimistica, che si scontra però con i risultati sul primo anno difficile e travagliato per la società. Alitalia chiude infatti il 2009 con le perdite pari a 300 milioni di Euro del primo semestre e il pareggio operativo maturato nel corso dei restanti sei mesi dell’anno da poco terminato.
La chiusura di un bilancio operativo nettamente in pareggio non è prevista per il 2010, ma per il 2011. Il numero uno della compagnia aerea ha elencato i fattori che potranno condizionare sensibilmente l’andamento di Alitalia nel corso di quest’anno. Il 2010 sarà difficile a causa di un mercato sostanzialmente fermo e con costi in sensibile aumento a causa dell’incremento dei prezzi del carburante – si stimano 150 milioni di Euro in più di spesa – e del costo del lavoro a causa della fine delle agevolazioni per l’assunzione dei dipendenti dell’ex Alitalia in cassa integrazione. Un particolare non di poco conto, che nel corso del 2009 aveva contribuito per circa 40 – 50 milioni di Euro.
Sul fronte dei costi, l’entità delle cifre sarà anche condizionata dai piani di espansione tesi al lancio di nuove rotte per ampliare l’offerta commerciale. Alitalia aprirà nel corso dei prossimi mesi due nuovi collegamenti di lungo raggio tra Roma e Los Angeles e tra Milano e Miami. A questi si aggiungeranno rotte di medio raggio verso Vienna e Malaga e una serie di collegamenti minori punto – punto operati con vettori di piccole dimensioni per rendere più capillare l’offerta. La società investirà inoltre nell’acquisto di nuovi aeromobili, nella messa a punto di nuovi servizi e nella gestione di un nuovo servizio da Malpensa per AirOne concepito per «una clientela sensibile al prezzo».
«Nonostante il mercato condizionato dalla crisi, Alitalia aumenterà i suoi ricavi perché non dovrà scontare i problemi avuti nei primi sei mesi del 2009, il che bilancerà in parte – ma non del tutto – i maggiori costi» ha dichiarato Sabelli fornendo la propria previsione per il 2010. L’amministratore delegato di Alitalia ha infine confermato le alleanze strategiche e i rapporti privilegiati con alcune compagnie aeree partner come AirFrance-KLM, Delta Northwest, Aeroflot e con declinazioni diverse con Etihad e forse con Air Vietnam per parte dell’area asiatica.
Nonostante l’ottimismo dimostrato da Rocco Sabelli, gli elementi di difficoltà per la nuova Alitalia non mancano. Nel periodo compreso tra i mesi di luglio e di settembre 2009 la società ha fatto registrare un tasso di puntualità pari al 74% con picchi intorno agli 80,4 punti percentuali. La vecchia compagnia, prima del discusso e oneroso intervento di salvataggio, aveva raggiunto punte pari all’83% nel corso del 2008. Alla nuova società va comunque riconosciuto il tasso di regolarità dei voli giunto a quota 99,7% con meno di due voli cancellati su base giornaliera.
Alitalia sottolinea i livelli di eccellenza raggiunti sulla trafficata rotta Roma – Milano con una puntualità intorno al 92% durante lo scorso settembre e del 94% nel mese successivo. Una prestazione notevole, che va però analizzata tenendo in considerazione il regime di sostanziale monopolio sulla feconda rotta tra la capitale e il cuore finanziario del Paese operato dalla società grazie alle deroghe annuali messe in campo dal Governo nel corso dell’operazione di salvataggio della compagnia aerea.
Infine, le tabelle dell’Association of European Airlines (AEA) dipingono un quadro in chiaroscuro per la nuova Alitalia. Nel periodo di rilevazione tra gennaio e marzo 2009, un momento difficile per la società italiana alla ricerca di ossigeno e in fase di riorganizzazione, la compagnia di bandiera ha conquistato il 25esimo posto su 27 per la puntualità dei voli sul corto e medio raggio. Una posizione distante dalle altre principali compagnie aree come AirFrance al 17esimo posto, British Airways al 19esimo e la tedesca Lufthansa al 15esimo. In compenso, Alitalia ha fatto registrare un sensibile aumento nell’indice di riempimento degli aeromobili (load factor). La nuova gestione ha iniziato a quota 40% per salire al 65,4% nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2009. Un dato incoraggiante, ma ancora distante dalla media europea pari al 76,2%.