Nonostante la difficile congiuntura economica, nel corso degli ultimi mesi del 2009 il comparto dell’auto ha fatto segnare un sensibile recupero sul fronte delle vendite. Nel mese di dicembre, la domanda per nuovi autoveicoli è cresciuta del 16% rispetto al medesimo periodo del 2008 portando a oltre un milione le unità vendite in Europa. Il 2009 si è così concluso con circa 14,5 milioni di nuove automobili immatricolate pari a 1,6 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.
Le prestazioni del mercato dell’auto sono state da poco diffuse dalla European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA), che pubblica periodicamente una serie di rapporti sull’andamento delle vendite di nuovi autoveicoli nei 27 paesi dell’Unione Europea. Nell’area occidentale del vecchio continente, le immatricolazioni sono aumentate del 19,3% nel mese di dicembre, superando il milione di unità vendute. Le flessioni più significative si sono registrate in Svizzera (-4,4%), in Germania (-4,6%) in Finlandia (-8,1%) e in Portogallo (-17,9%), mentre le registrazioni di nuovi veicoli sono aumentate sensibilmente in Italia (+16,7%), in Spagna (+25,1%), nel Regno Unito (+38,9%) e in Francia (+48,6%).
Stando ai dati forniti da ACEA, l’area occidentale dell’Europa avrebbe sostanzialmente concluso il 2009 ai medesimi livelli del 2008 con un lieve incremento delle vendite pari allo 0,5%. Considerevole, invece, la differenza rispetto al 2007 quando i venti gelidi della crisi apparivano ancora lontani.: nel 2009 sono state registrate il 7,9% di auto in meno nel raffronto con il 2007.
Su base annuale la prospettiva nazione per nazione varia sensibilmente. Nel 2009 solamente l’Austria (+8,8%), la Francia (+10,7%) e la Germania (+23,2%) hanno fatto registrare crescite significative nel comparto auto rispetto al 2008. Una condizione resa possibile dal successo degli incentivi statali messi in campo dai governi per sostenere l’industria e, almeno formalmente, per rinnovare il parco auto con veicoli più efficienti e meno inquinanti. La presenza degli incentivi ha anche consentito di alleviare le perdite in altri mercati in sofferenza. L’Italia ha fatto così registrare un calo delle immatricolazioni su base annua pari allo 0,2%, mentre il Regno Unito e la Spagna hanno rispettivamente toccato quote negative pari a -6,4 e -17,9 punti percentuali.
I dati riferiti a dicembre dei paesi da poco membri dell’Unione presentano, invece, un quadro sostanzialmente negativo. A parte le prestazioni incoraggianti della Repubblica Ceca (+43,8%) e della Slovenia (+12,4) gli altri Stati hanno fatto registrare dati molto negativi che oscillano tra i -3,9 punti percentuali della Polonia e il -79,3% della Lettonia. L’area presa in considerazione dall’ACEA si è così distinta nel mese di dicembre con una riduzione del comparto pari al 16,5%.
Nella classifica dei produttori di autoveicoli in Europa, Fiat Group si colloca nel 2009 al sesto posto con un market share pari all’8,7% in crescita rispetto all’8% del 2008. La società del Lingotto ha consegnato 1,25 milioni di unità facendo registrare buon progressi per i propri tre principali brand. Il marchio Fiat è passato dal 6,5% del 2008 al 7% del 2009 con più di un milione di autoveicoli consegnati, mentre il brand Lancia ha sostanzialmente mantenuto la propria quota di mercato intorno allo 0,8%. Buona, infine, la prestazione di Alfa Romeo che grazie ad alcuni nuovi modelli e motorizzazioni è riuscita a passare dallo 0,7% del 2008 allo 0,8% del 2009 con oltre 110mila veicoli venduti.
Al primo posto della classifica stilata dall’ACEA si colloca invece il Gruppo Volkswagen con un market share pari al 21,1%, seguito in seconda posizione da PSA Group (Peugeot e Citroen) a quota 12,9 punti percentuali. Sul terzo gradino del podio nel 2009 si è distinta Ford con una quota di mercato pari al 10,3%, mentre al quarto e quinto posto si sono affermate Renault (9,2%) e GM (8,9%). In netta distanza dal market share di Fiat Group si colloca al settimo posto Toyota (5%), seguita da Bmw (4,9%) e da Daimler (4,8%). Nelle ultime fila si distingue Hyundai autrice di un importante recupero sul fronte della propria quota di mercato passata da 1,8 punti percentuali al 2,4%.