I primi timidi segnali di ripresa stanno portando a un relativo miglioramento nell’indicatore del sentimento economico (ESI) sia nell’eurozona che nell’intera Unione Europea. Stando alle ultime rilevazioni effettuate in Europa, nel mese di gennaio l’ESI è aumentato di 2,1 punti portandosi a quota 97,1 tra gli stati dell’Unione. Nell’area dell’Euro l’aumento è stato pari a 1,6 punti, dunque tale da portare il valore dell’ESI intorno ai 95,7 punti. L’aumento da poco registrato costituisce il decimo incremento successivo nelle serie rilevate dalle istituzioni europee.
«La maggior parte degli Stati membri ha fatto rilevare un aumento generalizzato dell’indicatore del sentimento economico. Tra gli Stati di maggiori dimensioni, l’Italia (+4,2 punti) ha fatto registrare l’aumento più significativo, seguito dal Regno Unito (+3,2) e dai Paesi Bassi (+2,7). I miglioramenti sono stati meno significativi in Polonia (+0,9), in Germania (+0,6), in Francia (+0,6) e in Spagna (+0,3)» si legge nel rapporto da poco pubblicato dall’Unione Europea.
La fiducia verso il comparto industriale è invece aumentata di 3 punti nell’UE e di 2 punti tra i paesi che adottano l’Euro. Tale incremento è stato reso possibile dall’aumento degli ordinativi e dalle previsioni sulla ripresa della produzione. Il massiccio ricorso agli stock per fronteggiare la crisi aveva ridotto sensibilmente la domanda di nuovi beni, ma il progressivo esaurirsi delle scorte fa ora ben sperare per un tangibile riavvio delle produzioni in numerosi comparti. Buona parte del campione statistico consultato dalle autorità dell’Unione ha confermato il proprio ottimismo per i prossimi mesi e il previsto arrivo di nuovi ordinativi.
Le speranze sul rilancio dell’economia sono condivise anche dai consumatori, che hanno fatto registrare un timido aumento della fiducia. Il dato è aumentato di un punto nell’intera Unione e si è mantenuto stabile tra i paesi che adottano l’Euro. Le ultime previsioni degli analisti e delle istituzioni sui primi timidi passi verso la ripresa in Europa e una lieve riduzione della disoccupazione sono stati i principali fattori alla base dell’aumento della fiducia da parte dei consumatori.
«La fiducia nei servizi è aumentata di due punti nell’area dell’Euro, mentre è rimasta invariata nell’Unione Europea, principalmente a causa della caduta della fiducia nel Regno Unito. Sul fronte del commercio, la fiducia è aumentata di 3 punti nell’Unione Europea e di 5 punti nell’area dell’Euro» scrivono gli analisti dell’UE nel rapporto da poco messo a disposizione. Il sensibile incremento nell’eurozona è stato reso possibile dal rinnovato clima di fiducia in Italia, che ha fatto registrare un aumento al di sopra dei 20 punti.
Infine, la fiducia nei servizi finanziari – non calcolata nell’ESI – ha dato nel mese di gennaio segnali di ripresa dopo gli scossoni dei mesi precedenti. Il dato sta tornando ai livelli pre-crisi e tra i paesi che adottano l’Euro è cresciuto di ben 6 punti.
I dati da poco forniti dall’Unione Europea dimostrano come l’indicatore del sentimento economico stia progressivamente tornando verso valori comparabili con la media di lungo periodo dello stesso ESI. Il picco negativo legato alla crisi sembra essere superato, ma per tornare verso i valori abituali occorreranno ancora alcuni mesi e i primi segnali tangibili della ripresa del ciclo economico.