Il caro benzina non si ferma

di Barbara Weisz

4 Maggio 2010 12:30

Nuova ondata di rialzi oggi, dopo quelli di ieri e venerdì. Per Api-Ip è il terzo aumento in una settimana. Rincari anche per Erg, Shell e Tamoil

Il diesel corre verso 1,29 euro, nuovi rialzi anche per le verde che ieri ha sfondato quota 1,44 euro al litro. Per le tasche degli automobilisti le notizie continuano ad essere pesanti.

Da venerdì è iniziata una nuova ondata di rialzi, che è proseguita ieri e oggi. Gli ultimi ritocchi al listino, questa mattina, da parte di Api-Ip, Erg, Shell e Tamoil. Per la compagnia della famiglia Brachetti-Peretti è il terzo incremento nel giro di una settimana. Pari a 0,3 centesimi l’odierno rialzo, che porta la verde a 1,441 al litro, mentre sul gasolio maggiorazine di 0,8 centesimi a 1,289 euro al litro. Stesso livello, sempre parlando del diesel, per Shell, che ha applicato un aumento di 0,5 centesimi, come Tamoil che quindi si porta a 1,284 al litro.

Risultato: al momento la benzina più cara è quella di Shell, a 1,444 euro, seguita da Q8, che dopo il rialzo di ieri è a 1,442 euro, e da Api-Ip. Il prezzo più basso è quello di Esso, 1,435, seguito da Tamoil e Agip a 1,436. Per il diesel, invece, la tariffa più alta è quella praticata da Shell e Api-Ip in seguito ai rialzi di oggi, pari appunto a 1,289 euro, seguite da 1,287 di Q8. Il prezzo invece meno caro è quello di Esso, 1,277, seguita da Total e Erg, entrambe a 1,279.

Con la benzina a questi livelli, fanno notare Adusbef e Federconsumatori, si alzano le stime relative ai maggiori esborsi previsti per gli automobilisti nel 2010: 288 euro all’anno in più, rispetto alla precedente valutazione di 254 euro. La maggiorazione è pari a 34 euro, di cui 24 sono dovuti a costi diretti e 10 a costi indiretti. Le due associaizoni tornano a chiedere misure che contrastino il caro prezzi: «è indispensabile intervenire, prima di tutto, affinché trovi finalmente applicazione il meccanismo dell’accisa mobile, capace di controbilanciare l’aumento dell’iva qualora il petrolio raggiunga livelli predeterminati, contribuendo così a un calmieramento dei prezzi dei carburanti.

È inoltre urgente l’applicazione delle misure previste dal protocollo sottoscritto con i petrolieri», con particolare riferimento a due misure: «il blocco settimanale dei rincari e la costituzione dell’Osservatorio istituzionale sulla doppia velocità». L’accordo con le compagnie petrolifere riguarda anche un altro punto importante, ovvero al razionalizzazione della rete, ma questo è un processo che richiede tempi relativamente lunghi.

Quanto al petrolio sui mercati, il crude oil ieri in corso di seduta ha toccato i massimi da 19 mesi a 87,15 dollari al barile, ma oggi è tornato sotto gli 86 dollari. A Londra, il Brent è sopra gli 88 dollari.