I 100 pensatori più influenti del pianeta

di Barbara Weisz

30 Novembre 2010 13:30

La classifica di Foreign Policy. Primi Gates e Buffet, terzo Obama. Focus su politica, hi-tech, green, economia e cultura. L'italiana Monica Frassoni

Ma non sono i due uomini più ricchi del mondo? La risposta è che sì, lo sono, ma ora Warren Buffet e Bill Gates incassano anche un nuovo primato. Secondo il Foreign Policy, i due miliardari sono anche i due pensatori più influenti del pianeta del 2010.

Condividono infatti la prima posizione nella classifica che il magazine americano dedica ai Top 100 Global Thinkers, grazie all’iniziativa filantropica che li ha portati in giro per il mondo, «dalla Silicon Valley a Shanghai» per convincere i colleghi miliardari a donare la metà della propria ricchezza a cause socialmente meritevoli.

Sul secondo gradino del podio un altro parimerito, questa volta fra due leader di istituzioni economiche: Dominique Strauss Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale, e Robert Zoellik, presidente della Banca Mondiale. A loro, il merito di aver correttamente interpretato la crisi, intervenendo nelle situazioni maggiormente esplosive (non ultima, la crisi greca), ponendo l’accento sulle economie emergenti e su quelle in via di sviluppo, l’attenzione verso le quali ha ispirato la nuova governance del Fmi.

Terzo, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ha affrontato un anno particolarmente difficile (la difficile ripresa economica, la situazione in Afghanistan, la sconfitta elettorale alle elezioni di medio termine, l’emergenza della marea nera nel Golfo del Messico). Ma «l’intellegite e giovane presidente americano», come lo definisce Foreign Policy, resta il leader più popolare del mondo e sta portando avanti un tipo di leadership che si propone attraverso «la forza delle proprie idee».

La classifica esprime un notevole interesse per le nuove tecnologie. Fra i primi venti, ci sono i big della Silicon Valley al gran completo, da Steve Jobs a Jeff Bezos a Larry Page e Sergey Brin. Ma in graduatria ci sono anche Shai Agassi, definito un pioniere dell’auto elettrica, oppure la kenyiota Ory Okollok, creatrice di Ushahidi (che in swahili significa testimonianza) un sito che permette agli utenti di segnalare violenze ed emergenze in tempo reale.

Le donne sono una trentina, ovvero quasi un terzo (in genere la percentuale in questo tipo di graduatorie è più bassa). La prima è la cancelliera tedesca Angela Merkel, che con il suo decimo posto è anche il più influente personaggio europeo. Fra le esponenti del gentil sesso anche l’unica persona di nazionalità italiana, Monica Frassoni, europarlamentare verde che condivide la 32esima posizione con altre tre donne della politica che si sono distinte per l’impegno nell’ambiente: la francese Cecile Duflot, la tedesca Renate Kunast e la brasiliana Marina Silva.

L’attenzione per la politica si esprime, più che con i capi di stato, non molti (fra gli altri, oltre a Obama e alla Merkel, il premier inglese David Cameron, eletto quest’anno, e quello greco George Papandreou, che si è trovato a gestire la crisi di Atene), attraverso una folta rappresentanza di ministri degli Esteri: fra i primi dieci il brasiliano Celso Amorim e il turco Ahmet Davutoglu, tredicesima l’americana Hillary Clinton (posizione che condivide con il marito, Bill). 

Emergono poi temi rilevanti: all’undicesimo posto, ad esempio, un parimerito fra il sindaco di New York, Michael Bloomberg, e l’imam Feisal Abdul Rauf, che si sono trovati alleati in uno dei casi di cronaca di questo 2010 (il progetto di realizzare un centro culturale islamico a pochi passi da Ground Zero), distinguendosi nella difesa dei valori della libertà e del dialogo.

Molti i personaggi del mondo dell’economia (il banchiere centrale cinese Zhou Xiaochuan, quarto, il numero uno della Fed americana Ben Bernanke, quinto, ma anche economisti come Nouriel Roubini, Paul Krugman, Raguram Rajan, Joseph Stiglitz, Jacques Attali) e della cultura (gli scrittori David Grossman e Mario Vargas Llosa, il premio nobel per la pace Liu Xiaobo, il filosofo Kwame Anthony Appiah, il giornalista pakistano Ahmed Rashid).