Dai giovani, le “proposte 2010” per l’Italia

di Barbara Weisz

1 Dicembre 2010 15:30

Le idee del Forum Internazionale dei giovani, dal diritto allo studio alle "case a tempo determinato" per under 30 al voto a 18 anni anche al Senato

L’Italia ha una classe politica datata, è difficile trovare lavoro e si fa fatica a pagare l’affitto. Chi lo pensa? I giovani. I quali, invece, vorrebbero un paese che valorizzasse il ricambio generazionale, puntasse di più sulla formazione, affrontasse questioni come la legalità, la casa e il lavoro. Sono questi i “cinque temi per cambiare l’Italia” che emergono dalla “Proposta 2010” del Forum Nazionale dei Giovani, che ha anche condotto un sondaggio online fra persone dai 18 ai 35 anni dal quale emerge la fotografia dell’Italia.

Il Forum, nato nel 2004, riunisce circa 75 associazioni in rappresentanza di circa quattro milioni di giovani, è riconosciuto dal Parlamento Italiano e fa parte del Forum Europeo della Gioventù (European Youth Forum). La “Proposta 2010” è il frutto di una quattro giorni di dibattitti a Cosenza. Vediamola.

Iniziamo dalla formazione. I giovani vorrebbero piani di sostegno al diritto allo studio per gli universitari secondo i principi di meritocrazia, sostegno ai redditi deboli e parità di trattamento. Controlli per ridurre «la piaga degli affitti in nero». Con le sanzioni che devono toccare i proprietari, ma anche gli studenti che «si rendono colpevoli di dichiarazioni mendaci sulla propria situazione reddituale in occasione della partecipazione a concorsi», si potrebbe istituire un fondo per il sostengo ai fuori sede. Una maggior attenzione da parte degli enti per il diritto allo studio ai bandi europei e internazionali.

Proposte precise e idee chiare anche sugli altri temi. Sulla casa, propongono una serie di interventi sui mutui da far invidia agli esperti del settore (modifiche alle normative, agevolazioni fiscali, cooperative edilizie, operazioni a sostegno degli under 30 che, sottolineano «avrebbero anche un effetto positivo verso il sistema bancario che potrebbe beneficiare di una maggiore richiesta di prodotti finanziari»). Si preoccupano anche della sostenibilità economica delle proposte (e qui forse avrebbero qualcosa da insegnare persino ai legislatori).

Un esempio: un fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per i giovani alimentato anche con una quota dei proventi del lotto, dei giochi, delle lotterie nazionali. E sanno unire pragmaticità e fantasia, auspicando per esempio le «case a tempo determinato», ovvero immobili comunali per under 30 meritevoli, «che abbiano ultimato il loro percorso formativo, per il tempo necessario a raggiungere l’indipendenza economica».

E siamo al tema del lavoro. Fra le proposte, un placement office in ogni università per favorire l’incontro fra neolaureati e mondo del lavoro, e nuove regole per gli stage, con piani formativi adeguati alle esigenze dei singoli stagisti, un minimo rimborso garantito, un limite di età a 30 anni, una certificazione riconosciuta a livello europeo.

Infine i temi più generali, di interesse civico, come la rappresentanza e la legalità. Voto a 18 anni per entrambe le Camere (attualmente ce ne vogliono 25 per il Senato), ed eleggibilità, sempre a 18 anni, anche per il Senato (oggi il limite è 40). No all’eccessiva continuità degli incarichi parlamentari che non favorisce la svolta generazionale, sì a un «patto etico ai partiti» con un limite di due mandati (attenzione: anche non consecutivi e non all’interno della stessa Camera”).

Argomentano con dovizia di dati: fra gli attuali parlamentari, 33 hanno ricoperto più di cinque volte l’incarico (il 3%), 58 sono alla quinta legislatura (6%), 77 alla quarta (il 19%), 163 alla terza (17%), 257 alla seconda (27%). Le matricole sono 364, il 38%, e per la precisione il 40,5% a Montecitorio e il 35,6% a Palazzo Madama.

Quanto alla legalità, tema che ha suggerito Cosenza come sede del dibattito per «trasmettere un messaggio forte a una terra che di legalità ha bisogno e ne manifesta l’esigenza», propongono «l’inserimento nelle scuole primarie e secondarie di momenti settimanali dedicati» al tema, il divieto di accedere a uffici pubblici e a cariche elettive per i cittadini condannati in via definitiva, la sospensione degli oneri contributivi per le vittime di usura che denunciano gli estorsori.