Non si può certo dire che il caso Strauss Kahn sia avaro di colpi di scena. Nel giro di pochi giorni è caduta l’accusa newyorkese di stupro, ma ne è arrivata un’altra, questa volta da parte della girnalista-scrittrice franceese Tristane Banon. E i legali dell’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale annunciano una denuncia per calunnia.
I fatti contestati dalla 32enne francese risalgono al febbraio del 2003. La donna racconta di essere stata aggredita nel corso di un’intervista. Figlia di una deputata socialista, lo stesso partito a cui appartiene Dsk (che ai tempi era un “semplice” parlamentare), decide non denuciarlo, per paura e per motivi legati a rapporti di amicizia familiare. Ma nel 2007 racconta tutto in diretta televisiva, ospite di una trasmissione, pur omettendo il nome del politico coinvolto. L’episodio torna alla ribalta nei mesi scorsi, dopo l’arresto newyorkese di Dsk e le dimissioni dalla poltrona più alta del Fmi.
Fa parte di quel quadro che nelle prime settimane seguite al clamoroso arresto tratteggia l’immagine di un uomo violento e pieno di scheletri nell’armadio. Ora, Tristane Banon, evidentemente colpita da quanto successo oltreoceano, denuncia anche lei (il reato non è in prescrizione, non sono ancora passati i 10 anni previsti dalla legge). “Non sopporto di vedere Strauss Kahn, rimesso in libertà, subito a cena fra amici in un ristorante di lusso” ha dichiara motivando la decisione di sporgere denuncia proprio ora.
La cena a cui si riferisce è probabilmente quella avvenuta venerdì scorso in un noto ristorante della Grande Mela, la “Scalinatella”, nell’upper east side. Dsk per festeggiare la prima serata di libertà ha invitato la moglie, Anne Sinclair, e una coppia di amici, offrendo un raffinato menù italiano innaffiato con Brunello di Montalcino. Una scena descritta dai media dell’intero pianeta: l’uomo che nel maggio scorso nel giro di poche ore era passato dalle stelle alle stalle che brinda alla libertà ritrovata al fianco di una moglie che, pur tradita, lo ha sostenuto senza esitazione.
Come ormai tutti sanno, l’impanto d’accusa basato sulla confessione della cameriera del Sofitel è completamente crollato. E’ stata minata la credibilità della donna, di cui risultano svariate utenze telefoniche tenute nascoste, amicizie criminali, una telefonata avvenuta pochi giorni dopo i fatti del Sofitel in cui parla con un detenuto di quanto possa convenirle aver denunciato Dsk. Ci sono tabloid americani secondo cui in realtà Nafissatou Diallo era in realtà una prostituta di lusso. Fra le nuove versioni dell’accaduto, quella secondo cui il rapporto sarebbe stato consenziante, la donna avrebbe chiesto un compenso e lui si sarebbe infuriato.
Al di là delle ricostruzioni, la certezza è che la procura di New York ha lasciato cadere tutte le accuse, dopo che due mesi or sono si era precipitata ad arrestare il direttore del Fondo Monetario Internazionale che si trovava già su un aereo diretto in Francia.
Una vicenda che, da qualsiasi parte la si guardi, rischia di far invidia ai registi cinematografici più fantasiosi. Di cui ora sembra appena iniziato un nuovo capitolo, tutto francese. I difensori di Strauss Kahn hanno già annunciato una denuncia per calunnia nei confronti della Banon, definendo immaginari i fatti contestati. Un contropiede in piena regola, in una partita che si gioca anche intorno all’immagine di un uomo che, secondo i sondaggi, una buona metà dei francesi vorrebbe rivedere in politica.
Fino a “prima” dello scandalo, Strauss Kahn era considerato il candidato favorito alle presidenziale per correre contro Nicholas Sarkozy. L’ipotesi di una candidatura, di cui negli ultimi giorni si è tornati a parlare, è stata tuttavia definita improbabile dal partito socialista francese.