Aziende, cosa chiedono i giovani talenti

di Barbara Weisz

25 Ottobre 2011 12:00

Benefit economici, crescita professionale, conciliazione con la vita privata. Indagine Edenred su giovani dipendenti e manager delle risorse umane.

Stipendi più alti, magari arricchiti da qualche benefit aziendale. La possibilità di sviluppare le proprie capacità e di crescere professionalmente e quella di conciliare la vita privata con quella professionale. Sono queste le esigenze prioritarie che i giovani talenti vorrebbero vedere soddisfatte in azienda. Si rileva da una ricerca codotta da Edenred e The European House Ambrosetti sul tema “Nuova impresa e nuovo mercato del lavoro: persone e organizzazioni di fronte alle prossime sfide“.

L’indagine ha preso in considerazione un campione di giovani dipendenti fino a 35 anni di età e ha intervistato un panel di manager e responsabili delle risorse umane.

Il 66,5% dei giovani talenti vorrebbe benefit e riconoscimenti economici ad integrazione del salario di base. Il 60% vorrebbe accedere a percorsi di professionalizzazione, nell’ottica di acquisire nuove competenze. E ancora una percentuale superiore alla metà, il 55,1%, ritiene fondamentale la possibilità di conciliare la giornata lavorativa con gli impegni personali. Fra l’altro, se il 51,8% degli intervistati aggiunge che l’azienda per cui lavora esprime disponibilità verso iniziative di work life balance, che siano quindi volte a bilanciare vita professionale e privata, il 68,5% spiega che però queste pratiche restano spesso una buona intenzione, nel senso che sono poco applicate.

Fra l’altro, questo è un tema su cui i giovani dipendenti e i manager delle risorse umane si trovano relativamente d’accordo. Fra i manager, infatti il 34,4% ritiene che le iniziative di work-life balance siano scarsamente valorizzate, a fronte di un’analoga opinione espressa dal 35,5% dei giovani talenti. Capita anche, nel 25% di casi, che i dipendenti dichiarino di non essere a coscenza di eventuali politiche aziendali che vadano in questo senso: un sintomo del fatto che, anche quando ci sono, queste pratiche sono scarsamente promosse o valorizzate oppure non vadano incontro alle reali esigenze delle persone a cui si rivolgono.

Infine, fra le richieste di welfare aziendale, il 48% dei giovani esprime parere favorevole su servizi a sostengo della famiglia come il telelavoro, le convenzioni, asili nido, servizi per gli anziani.

«L’indagine conferma la richiesta di servizi di conciliazione fra vita privata e lavorativa, che attualmente non viene soddisfatta in maniera adeguata» spiega Graziella Gavezotti, presidente e AD Edenred Italia, secondo la quale le aziende dovrebbero «mettere in atto iniziative in grado di rafforzare il rapporto con i dipendenti, nella cornice di una strategia di lungo periodo che punti sulla valorizzazione del capitale umano», ad esempio con «progetti di formazione continuativi e l’accompagnamento delle risorse nella coltivazione del proprio percorso professionale».