L’economia mondiale non è certo nel suo momento migliore, eppure qualche segnale speranza sul prossimo futuro ci arriva dalla categoria degli architetti. Da un’indagine commissionata da Epson, azienda leader nel campo delle tecnologie di imaging e stampa, è emerso che da qui al 2020 si assisterà in Europa a un incremento della domanda di servizi in questo settore. L’indagine ha coinvolto studi di architettura in Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito.
L’indagine Epson 20|20 Vision ha rivelato che, sebbene il 52% degli studi di architettura italiani operi attualmente in Italia, ben il 48% segue anche progetti in altri paesi europei (la percentuale più alta tra i paesi coinvolti nell’indagine) e il 12% si occupa attualmente di progetti internazionali. Gran parte degli architetti italiani (l’81%) prevede che di qui al 2020 le richieste di servizi giungeranno essenzialmente dall’Europa occidentale, il 43% si attende un aumento della domanda da parte della committenza nordamericana e il 46% un incremento di quella dell’Europa centrale e orientale.
Nonostante la crescita prevista a livello di committenza locale e americana, per essere davvero concorrenziali in futuro gli architetti guardano ai mercati economicamente più forti e in fase di sviluppo. Gli architetti italiani intendono spingersi fuori delle aree geografiche in cui tradizionalmente operano cercando di aggiudicarsi progetti soprattutto nell’Europa centrale e orientale (46%), nel centro America (42%) e nell’Asia orientale (41%).
Pur prevedendo buone opportunità di crescita, gli studi europei devono allo stesso tempo affrontare una concorrenza in evoluzione. Non c’è da meravigliarsi quindi che oggi per gli architetti italiani la concorrenza principale provenga dalle aree in cui esistono anche le maggiori potenzialità: Europa occidentale e America settentrionale. Benché la situazione economica non sia delle più rosee, il 39% degli architetti italiani dichiara che per vincere la concorrenza, a livello sia locale che internazionale, occorre farsi conoscere come autori di una progettazione ecosostenibile. E per rimanere competitivi nel tempo è importante modernizzare le proprie infrastrutture tecnologiche al fine di migliorare la qualità di progettazione e il processo di partecipazione alle gare d’appalto.
Diversificazione e collaborazione sono temi decisivi per la crescita, in particolare nei prossimi 5-10 anni. È significativo che il 50% degli architetti italiani dichiari di dover diversificare l’attività per compensare in qualche modo la diminuzione dei carichi di lavoro nei principali settori e aree geografiche in cui opera, mentre il 45% intenda collaborare con altre aziende per aumentare le proprie prospettive di crescita.