Il gruppo Eni ha comunicato i risultati fiscali relativi al quarto trimestre del 2011 e ha archiviato tali tre mesi con un utile netto in leggera contrazione del 10% rispetto a quanto registrato nel medesimo periodo dell’anno 2010, ovvero pari a 1,54 miliardi di euro. Risultati comunque leggermente migliori rispetto a quanto stimavano gli analisti, che si aspettavano un netto adjuster – ovvero senza le componenti straordinarie – di 1,46 miliardi di euro.
L’utile operativo di Eni è cresciuto del 4% nell’anno 2011 a 17,97 miliardi, mentre nel Q4 2011 è sceso a 4,26 miliardi. Paolo Scaroni, CEO del gruppo, ha commentato: “Il 2011 è stato per Eni un anno di grandi successi esplorativi. La grande scoperta di Mamba in Mozambico apre straordinarie opportunità di sviluppo in Asia dove la domanda di gas cresce a ritmi sostenuti. Abbiamo anche rafforzato la nostra presenza in aree ad alto potenziale produttivo, quali il Mare di Barents, l’Angola e il Sud-Est Pacifico. Il ripristino della produzione in Libia in tempi record ha limitato l’impatto della Rivoluzione sui risultati del 2011. La difficile situazione congiunturale in Italia e in Europa ha impattato i nostri risultati in Gas & Power, Refining & Marketing e nella petrolchimica. Nonostante ciò Eni, grazie al suo eccellente posizionamento strategico, continuerà a generare risultati al top dell’industria e a creare valore per gli azionisti nel lungo termine”.
La performance del gruppo Eni nel corso del quarto trimestre fiscale dell’anno 2011 è stata penalizzata dalle perdite operative registrate nei settori downstream a causa di un quadro economico recessivo, comunque attenuate dalla buona redditività della divisione Exploration & Production che è cresciuta del 4,3% grazie all’aumento del prezzo del petrolio e allo sforzo compiuto che ha portato al recupero della produzione libica. A ogni modo, per Eni il flusso di cassa delle dismissioni è stato di 1.577 milionie ha riguardato principalmente la cessione delle partecipazioni nelle società del trasporto internazionale del gas da Nord Europa e Russia.
In generale la performance 2011 Eni è stata penalizzata anche da altre cause considerate minori quali ad esempio dai minori entitlement nei contratti di Production Sharing Agreement e altri schemi similari. Comunica il gruppo Eni che i volumi venduti nel mercato domestico sono diminuiti dell’11,8% in tutti i segmenti: le flessioni più rilevanti si sono registrate nel termoelettrico e nei segmenti grossista, Pmi, terziario e residenziale.
Nel 2012, il gruppo Eni si aspetta una produzione in aumento del 10% grazie alla ripresa della Libia e agli start up dei campi in Algeria, Angola e Russia, come sottolineato dall’Ad Paolo Scaroni. La rinegoziazione dei contratti a lungo termine sulle forniture di gas con Gazprom è invece prossima alla conclusione.