In Italia sono 107.000 le imprese, tra società di capitali, cooperative e consorzi, che hanno chiuso il bilancio in rosso per 3 anni consecutivi dal 2009 al 2011. Lo rivela un’indagine condotta da Infocamere per il quotidiano Il Sole 24 ore.
La ricerca è stata elaborati esaminando la contabilità in perdita di oltre 500.000 aziende su tutto il territorio italiano. I ricercatori hanno potuto analizzare e confrontare i dati ufficiali aggiornati a settembre 2012 contenuti nei bilanci delle diverse società depositati in formato Xbrl presso il Registro delle imprese. Nell’ambito dell’indagine sono state prese in considerazione quelle realtà che non hanno cambiato provincia e che hanno mantenuto inalterato il codice attività economica.
Il risultato è una fotografia allarmante sulla situazione di molte imprese che stanno attraversando un momento veramente difficile non essendo in grado di riprendere quota.
Lo stato di crisi riguarda l’intera penisola. A stare peggio in generale sono le aziende che operano nelle Regioni del Sud (Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia e Basilicata): qui il numero delle società che hanno chiuso con una perdita il bilancio in tutti e 3 gli esercizi 2009-2010-2011 è superiore alla media nazionale.
Tuttavia, anche nelle regioni più virtuose, come Lombardia e Veneto, il panorama imprenditoriale mostra una situazione non incoraggiante. Quanto ai settori interessati maggiormente dall’andamento negativo troviamo l’agricoltura, l’attività immobiliare e alberghiera insieme alla ristorazione.
L’indagine di Infocamere evidenzia altresì le imprese, circa 22.000, che rischiano di essere oggetto dei controlli del fisco in quanto sospettate di aggirare il versamento delle imposte tramite costituzione di società di comodo. In questo caso, le aziende nel mirino degli ispettori fiscali sono quelle che denunciano perdite sistematiche dietro cui si potrebbero nascondere fenomeni di evasione, colpiti nella circostanza con una tassazione Ires maggiorata del 10,5%.