La sorte di milioni di cartelle esattoriali emesse da Equitalia verrò decisa nei prossimi giorni dalla Corte Costituzionale. I giudici sono chiamati a decidere sulla costituzionalità di un decreto, emanato d’urgenza a marzo 2012 per sanare lo scandalo dei 767 funzionari dell’Agenzia delle Entrate promossi a dirigenti senza concorso.
=> Laurea senza valore legale nei concorsi pubblici: la polemica
Si tratta di 767 funzionari promossi dall’Agenzia delle Entrate come dirigenti senza aver partecipato ad un concorso pubblico, come invece dovrebbe essere, come previsto anche dalla Costituzione. Ora il caso riguarda i molti atti firmati da diregenti non correttamente nominati. Questo significa che le cartelle esattoriali di Equitalia firmate da questi dirigenti sono da considerare nulle o inesistenti.
I contribuenti, interessati da queste cartelle esattoriali, che ancora non hanno pagato possono fare ricorso al giudice per ottenere l’annullamento della richiesta di pagamento.
Per riconoscere se si tratta di una delle cartelle esattoriali in oggetto bisogna verificare che la cartella esattoriale abbia come presupposto un pagamento chiesto dall’Agenzia delle Entrate e non da altre Amministrazioni. Inoltre bisogna avere la certezza che l’atto a monte sia stato notificato da uno dei falsi dirigenti. La difficoltà risiede nel fatto che la lista con i nomi dei falsi dirigente non è mai stata pubblicata ufficialmente, tuttavia il contribuente potrebbe tentare di depositare una istanza di accesso agli atti amministrativi chiedendo di verificare la documentazione inerente alla carriera del dirigente firmatario.