Succede molto spesso di sentirsi frustrati sul posto di lavoro, e di considerare l’ipotesi di abbandonare l’azienda per la quale si lavora. Una scelta in verità tutt’altro che semplice, che può da un lato avere delle ripercussioni per quel che riguarda la carriera, mentre dall’altro, qualora l’alternativa non fosse a portata di mano, può averne dal lato economico, costringendo a stringere la cinghia. Come allora rendersi conto che è davvero venuto il momento di lasciare?
Intanto può essere utile analizzare se l’insoddisfazione dipenda da fattori contingenti relativi alla routine quotidiana, oppure se è proprio l’occupazione in generale a non dare più le gioie di una volta. Qualora la risposta fosse legata al quotidiano, c’è ancora la possibilità di tentare nuove strade per ridare verve e stimoli al proprio lavoro, mentre va valutata bene l’opzione cambiamento quando l’insoddisfazione si riveli a 360°.
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Anche mettere in relazione la propria situazione con il panorama generale può aiutare a compiere la scelta migliore. Qualora infatti quello che si vede intorno non sembri così tanto più esaltante rispetto alla propria situazione attuale, allora forse il desiderio di cambiamento va gestito senza lasciargli troppo spazio. In effetti potrebbe non essere tutto così nero come lo si sta dipingendo.
Infine, tentare di dare una svolta all’interno della propria azienda può essere anch’essa un’opzione valida da percorrere. Proporsi per un incarico più interessante che si ritenga più adatto alle proprie competenze può far capire quanto la dirigenza apprezzi il vostro operato, e magari aprire nuove strade alla carriera. Se invece non si dovesse trovare la giusta apertura verso le aspirazioni manifestate, allora probabilmente è davvero il caso di cambiare, e di lanciarsi in una nuova sfida.