I manager italiani under 40 sono solo il 27% del totale, una percentuale che sale fino al 28% in Germania e sfiora il 37% in Francia, mentre in Spagna si ferma al 31%. A mettere in evidenza la penuria di giovani dirigenti nella penisola è Aldai (Associazione lombarda dirigenti aziende industriali), che ha verificato le caratteristiche generazionali della classe manageriale nazionale nel 2012 sia nel settore pubblico sia nel privato.
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Secondo l’indagine in cima al podio dei paesi europei con un più alto tasso di giovani dirigenti si piazza la Polonia, dove il 43% dei manager ha meno di quarant’anni, mentre in Italia – nel settore privato – questa categoria è pari solo al 12% del totale.
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«In generale l’Italia non favorisce i giovani di talento, che spesso fanno carriera andando all’estero. Nello specifico, il quadro italiano risente della stagnazione degli ultimi anni, che ha colpito l’intero sistema produttivo. Molte multinazionali, per esempio, si sono trasformate in mere filiali commerciali».
Questo il commento di Francesco Soletti, vicepresidente Aldai: la ricerca mostra anche cifre non positive per quanto concerne il numero dei manager attivi in Italia, pari solo al 3,7% del totale degli occupati. Una percentuale inferiore alla media europea pari al 6%.
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A mostrare valori elevati, infine, è la percentuale dei dirigenti italiani che non ha conseguito la laurea: se il 37% dei manager “nostrani” ha solo il diploma, in Germania si parla solo del 7%.