Top manager PA pagati13 volte il reddito pro-capite

di Teresa Barone

20 Marzo 2014 10:00

Nuova stretta sui compensi dei dirigenti delle aziende statali, i cui stipendi corrispondono a circa 13 volte il reddito dei cittadini.

Le misure in fase di studio per attuare la spending review sotto la guida del commissario Carlo Cottarelli non risparmiano i manager pubblici, le cui retribuzioni potrebbero subire un ridimensionamento per consentire al Premie Renzi di mettere in atto il tanto auspicato aumento in busta paga destinato ai lavoratori.

=> Leggi come cresce la sfiducia verso i manager italiani

L’ipotesi di riduzione degli stipendi dei dirigenti della PA è come sempre accompagnata da numerose polemiche, soprattutto alla luce delle cifre rese note dalla Cgia di Mestre, dati che mettono il luce come la retribuzione di un top manager pubblico corrisponda a circa 13 volte il reddito pro capite dei cittadini.

«Costoro da cui si spera di ricavare almeno 500 milioni di euro non dovrebbero soffrirne più di tanto. Secondo le tabelle di Cottarelli, infatti, le retribuzioni dei dirigenti apicali sono, in media, 12,63 volte il reddito pro capite dei cittadini italiani.»

Si tratta di cifre che evidenziano non solo un netto gap tra quanto percepito dai vertici delle aziende statali e i lavoratori, ma anche una evidente disparità tra quanto avviene in Italia e le retribuzioni medie dei dirigenti pubblici negli altri paesi europei:

=> Leggi perché i dirigenti italiani sono esclusi da mobilità e Cig

«Per fare un paragone, basti pensare che, in Gran Bretagna, ammontano a poco più di otto volte il reddito pro capite, in Francia a circa sei e in Germania a cinque. I dirigenti di prima fascia, invece, percepiscono, mediamente, 10,17 volte lo stipendio di un comune cittadino, in Gran Bretagna di quasi sei, in Francia di cinque e in Germania di quattro.»