

Una recente indagine promossa da Mercer ha messo in evidenza le dinamiche di ingresso nel mondo del lavoro dei neo-laureati italiani, stimando il valore medio del primo stipendio così come la progressione della carriera per coloro che entrano a far parte di aziende medio grandi, sia nazionali sia multinazionali.
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Secondo la ricerca, la prima busta paga si aggira intorno ai 25mila euro annui, una retribuzione inferiore a quella percepita in Germania, Francia e Regno Unito, dove è possibile iniziare il percorso professionale percependo rispettivamente 44mila euro, 35mila euro e 30mila euro.
A distanza di 12 mesi dall’assunzione, inoltre, le medie e grandi aziende attive nella penisola concedono un incremento di stipendio medio del 6 o 7%, mentre al termine del primo biennio è possibile ottenere anche un bonus sulla base dei risultati conseguiti.
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I laureati più talentuosi possono conquistare la qualifica di quadro dopo 5 anni dall’assunzione, percependo un compenso medio di 65mila euro che – anche in questo caso – sembra essere inferiore rispetto a quanto concesso ai colleghi tedeschi.
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Nonostante i progressi, tuttavia, il divario che caratterizza i compensi dei giovani laureati e quelli dei dirigenti attivi nella medesima azienda è piuttosto evidente, un gap decisamente più ampio rispetto a quanto avviene negli altri paesi.