Tra i vari temi che sono stati trattati al Festival dell’Economia di Trento uno riguarda in particolar modo la figura del manager e di come sta cambiando con l’ondata tecnologica.
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Si tratta della gestione del tempo, tema delicato e sempre attuale che dimostra come sia difficile gestire il lavoro senza esserne sopraffatti. Da un alto l’apporto tecnologico aiuta a snellire i processi ma dall’altro non permette mai di staccare la spina. Lo ha ribadito, tra gli altri, Il presidente di Cir e Cofide Rodolfo de Benedetti «Il tempo speso per viaggiare incide molto e la tecnologia ora ti consente di utilizzare quelli che prima erano invece dei tempi morti».
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Durante il festival è venuto fuori che il manager dedica il 50% delle sue attività al lavoro d’ufficio, il 10% alla preparazione di riunioni e meeting e il 15% ai viaggi di lavoro. Si arriva facilmente a dieci ore di lavoro e, nel caso di grandi organizzazioni, è facile che i viaggi occupino una parte importante della vita lavorativa, stressando ulteriormente anche a causa dei cambi d’orario.
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Aldo Uva, presidente della divisione Flavors di Firmenich ha evidenziato come sia diverso il ruolo del manager a seconda delle culture «L’azienda americana è molto più orientata ai risultati, mentre nelle aziende europee i manager vengono valutati anche sulla capacità di mettere in atto le migliori strategie». Per tutti però la gestione del tempo è cosa difficile da governare ma necessaria per dare i migliori risultati. Il segreto è non vivere con ansia ma pianificare al massimo ogni elemento senza dimenticarsi mai della vita privata.