Nonostante la raccolta dei dati sia il trend tecnologico più importante per sviluppare il business non significa nulla se non viene guidata e ripensata tramite un approccio umano. Lo sviluppo di Internet of Things infatti necessita di uno sguardo intelligente ed attivo che sappia interpretare e, soprattutto, mettere in relazione i dati.
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Le parole di Cosimo Palmisano, VP Product Decisyon, pronunciate durante il panel Manufacturing tenutosi a Torino qualche giorno fa, sono in questo senso illuminanti. «Il dato o è in rapporto o non serve. I dati prodotti dalle macchine di un impianto di produzione manifatturiero non possono essere lasciati a se stessi in un foglio excel o in un sistema di Big Data Analytics che offre un quadro dello stato dell’impianto. Occorre che siano anzitutto messi in relazione con i dati del passato e con le e-mail o altri tipi di contenuti non strutturati generati dagli operatori. Poi dovranno essere condivisi tra professionisti all’interno dell’azienda per lavorare su di essi in modo collaborativo, prendere decisioni ed eseguire modifiche sui processi di produzione in corso».
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La collaborazione attiva dei dipendenti, tramite social interni all’azienda, ed il contributo dei clienti, a cui è data la possibilità di interagire con il brand, diventano essenziali per interpretare i dati e rendere così pregni di significato. Diversamente rimangono lettera morta.