L’account su Twitter e il modo di “cinguettare” in 140 caratteri può rivelare molto di una persona, perfino qualche dettaglio sulla sua busta paga.
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Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha esaminato oltre 5mila tweets inviati da 10milioni di utenti attivi sul social network, con l’intento di determinare un legame tra il reddito percepito e il modo di usare questo canale social.
Il primo step della ricerca si è basato sul monitoraggio dei singoli profili, prestando attenzione all’occupazione e al livello di istruzione indicati dagli utenti e visibili a tutti. Successivamente, i ricercatori hanno creato più categorie professionali ipotizzando – inoltre – alcune fasce retributive legate proprio alle informazioni indicate.
Raggruppando gli utenti sulla base delle retribuzioni approssimative e provvedendo ad analizzare il contenuto dei messaggi,infine, gli studiosi hanno rilevato che gli utenti con un reddito più alto hanno maggiori probabilità di condividere contenuti relativi alla politica e alla società:sono gli stessi, inoltre, che vantano un maggior numero di followers.
Link ad altri articoli presenti sul Web, video e linguaggio molto informale caratterizzerebbero invece i tweets degli utenti che guadagnano meno. Ecco cosa affermano i ricercatori:
«Questo suggerisce che, in generale, che gli utenti con un reddito più basso usano i social media per la comunicazione personale, mentre quelli che percepiscono redditi più alti li utilizzano per finalità maggiormente professionali.»