Conciliare brillantemente un incarico di responsabilità con il ruolo di madre e moglie è un obiettivo realizzabile: ecco la testimonianza di Claudia Tessaro direttrice del “Vigilius mountain resort” in Alto Adige, hotel sostenibile disegnato da Matteo Thun.
Mamma di 3 figli, Claudia arriva al Vigilius nel 2012 solo per una sostituzione ma con la sua professionalità conquista la fiducia del titolare Ulrich Ladurner, con il quale si accorda per proseguire il suo lavoro grazie all’introduzione di un “modello gestionale” innovativo e flessibile.
La direzione di un resort di lusso è un incarico molto impegnativo che lei riesce a conciliare con il ruolo di madre di tre figli: qual è il segreto per trovare l’equilibrio perfetto?
«Non credo molto nell’equilibrio perfetto, preferisco pensare che ci sia sempre un margine di miglioramento possibile. La direzione di un hotel come il vigilius è sicuramente un incarico importante ma la casa stessa rende l’impegno un piacere. Noi tutti ambiamo a trovare anche sul lavoro un nostro nido e per quanto mi riguarda ciò è intrinseco nella struttura stessa, vuoi per il viaggio in funivia che crea uno stacco anche mentale, per i materiali naturali che si respirano in tutto l’hotel e per l’energia della natura che ci accoglie, fatto sta che noi tutti, lavoratori e ospiti, viviamo in un’atmosfera familiare e confortevole.
Quando riprendo il viaggio in funivia verso casa sono appagata e serena e ho energia sufficiente per affrontare il ruolo di madre, moglie e casalinga. Devo anche aggiungere che ci tengo molto ad essere presente e disponibile per i miei figli e questo comprende tutto il discorso di attività extra scolastiche ovvero corsi e compiti vari. Dove anche non transigo è sull’alimentazione e quindi la mia ricerca di alimenti sani, ricercati e buoni si traduce in una spesa quotidiana. E il finale dove mi diletto sempre volentieri è la cucina. Si può proprio dire che non mi faccio mancare niente! »
La gestione del Vigilius Mountain Resort si basa su un’organizzazione che garantisce flessibilità senza tuttavia rinunciare all’efficienza e all’attenzione costante verso il cliente: quali sono gli aspetti che caratterizzano questo modello gestionale?
«Si tratta di un modello gestionale alquanto anomalo in ambito ricettivo dove abitualmente le strutture sono a gestione familiare e si tramandano nel tempo. Il modello vigilius al contrario ha come vertici i vari “capireparto” che gestiscono responsabilmente il proprio reparto, guidati da un budget di fatturato e costi, di obbietti condivisi e con una gestione autonoma dei propri collaboratori. Alla base chiaramente ci sono, oltre a una grande leva motivazionale dettata dal delegare da parte della direzione generale, delle regole chiare e condivise e la definizione dei ruoli di ciascuno. Questo modello di management autorizza una direttrice part-time e rende la mia funzione piú di coordinamento e guida che di classica direttrice.
In questo senso penso sia positiva la mia presenza fisica ridotta che lascia emergere i veri protagonisti della casa ovvero i collaboratori.Mi piace pensare che in una realtà come quella del vigilius mountain resort, sia ancora più importante una donna alla guida che, grazie ai diversi ruoli che affronta ogni giorno, dispone di una visione d’insieme che garantisce il funzionamento di un modello gestionale di questo tipo.»
In Italia si stanno compiendo passi in avanti per regolarizzare il “lavoro agile” e agevolare la conciliazione tra professione e vita privata: crede che le novità introdotte dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri potranno favorire la carriera femminile?
«Sono assolutamente favorevole all’inserimento del modello di “lavoro agile” nelle aziende. Lo trovo positivo sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro. Per l’azienda il personale è sicuramente la risorsa piú importante e quando al proprio interno sono occupate persone che si identificano con l’azienda e per le quali si è investito tempo e denaro, diventa fondamentale riuscire a collaborare a medio/lungo termine anche in modo flessibile e il lavoro agile contribuisce in modo positivo.
Lo stesso vale per i lavoratori che riescono a coniugare vita privato e lavoro, senza dover rinunciare né ad una gratificazione professionale, né all’impagabile tempo con la propria famiglia.
Chiaramente un modello di questo tipo calza a pennello per noi madri che possiamo finalmente lavorare e impegnarci su piú fronti senza soffrire di quel “senso di colpa” atavico che ci ha da sempre accompagnate.»