Ferrovie dello Stato, dopo il miglioramento dei conti, con utili in crescita per il terzo anno consecutivo, ecco grandi investimenti: 27 miliardi di euro in 4 anni, di cui 6 in acquisto di nuovi treni per un gruppo che punta a un fatturato di 10 miliardi di Euro per il 2015, con l’obiettivo di far uscire l’azienda da quell’annoso passivo ripianato puntualmente con i soldi degli italiani.
Sono questi i punti principali del piano industriale delle Ferrovie dello Stato Italiane, nuova denominazione sociale di una delle più grandi aziende del Bel paese che mira a migliorare il servizio e a ridurre i costi operativi di circa 300 milioni, con l’obiettivo di far crescere tutti i principali indicatori di redditività nel giro di 4 anni.
Dopo l’opera di risanamento che ha permesso di recuperare nell’ultimo quinquennio un disavanzo di 2,2 miliardi, il gruppo punta al consolidamento e a una progressiva espansione sui mercati internazionali, sia per quanto riguarda il settore passeggeri, sia per quello che riguarda il cargo anche stringendo o consolidando alleanze strategiche con partner stranieri.
«Per quanto riguarda l’Italia – ha detto l’amministratore delegato Mauro Moretti – entreranno in servizio nuovi treni, anche destinati al servizio metropolitano, che avrà sempre più una flotta dedicata. Per quanto riguarda i servizi di lunga percorrenza, il gruppo FS vuole rivedere l’offerta razionalizzando il network, le frequenze e le fermate e proponendo nuovi modelli per il sud».
Per quanto riguarda il fiore all’occhiello dell’azienda ferroviaria italiana, la tratta ad alta velocità Milano-Roma (con estensione a Napoli e Salerno a sud e Torino a nordovest), il gruppo punta ad aumentare le frequenze, con treni anche ogni 10 minuti nelle ore di punta.
Entro il 2015, col completamento degli snodi di Firenze e Bologna e con i nuovi treni Frecciarossa, il viaggio tra le due principali metropoli del Paese durerà 2 ore e 20 minuti e farà transitare i passeggeri attraverso nuove stazioni dedicate all’alta velocità. Come a Bologna e a Firenze, dove un terminal e dei binari ad hoc saranno attivati nel giugno del 2012 e nell’estate del 2015.
L’amministratore delegato ha tuttavia ricordato che resta ancora vivo il gap tra i ricavi unitari del trasporto regionale in Italia (12,9 centesimi di euro a passeggero/km) rispetto a quelli di Germania e Francia, che ricavano rispettivamente 19,5 e 22,4. «Ogni centesimo di incremento medio – ha ribadito – permetterebbe l’acquisto di 20 treni metropolitani ogni anno».