Per la Sea, borsa o vendita di quote del comune di Milano

di Assunta Corbo

21 Marzo 2012 11:30

Al Comune di Milano, gli assessori si sono riuniti in un consiglio straordinario per discutere della vendita di quote Sea a F2i di Vito Gamberale.

Un consiglio comunale straordinario per decidere in merito all’affaire Sea, la società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa, nonché proprietaria del 30% dello scalo di Orio al Serio. E’ quanto è accaduto a Milano, dove gli assessori si sono trovati a discutere sull’eventuale vendita di un’altra tranche della società che gestisce gli aeroporti milanesi ma anche sulla quotazione in Borsa.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche di quel reato di turbativa d’asta che pende sull’operazione che ha visto cedere al fondo F2i di Vito Gamberale il 29,75 per cento della società aeroportuale e che ancora non ha indagati. Quest’ultimo elemento da valutare è legato alle tappe della privatizzazione.

Lo scorso 15 novembre, dopo 27 ore di discussione, il consiglio comunale approva la delibera per la vendita di Sea e Serravalle. La base d’asta è stata di 385 milioni di euro ed F2i vince la gara aggiudicandosi il 30% dell’azienda.

Il 16 dicembre F2i vince la gara e si aggiudica il 29,75% di Sea. A questo punto un fondo indiano rilancia, l’offerta arriva comunque in ritardo di 10 minuti quindi niente da fare. Vito Gamberale, amministratore delegato del fondo F2i,  si dice pronto a rilevare altre quote con l’obiettivo di raggiungere quota 100%. La cessione, però, finisce sotto inchiesta della magistratura di Milano con ipotesi di reato a carico di ignoti: turbativa d’asta. A proposito di questo, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, si è espresso nel corso del Consiglio Comunale straordinario: ”Posso dire con certezza che le decisioni del sindaco della Giunta sono state prese con totale correttezza e trasparenza” – e aggiunge -”non abbiamo nulla da temere, e anzi vogliamo un controllo di legalita’ su questa operazione”.

Secondo Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, la quotazione in Borsa di Sea potrebbe essere uno sbocco possibile. Ma non è l’unica soluzione per portare soldi alle casse del Comune in vista di Expo2015: la seconda ipotesi è la vendita della partecipazione di Palazzo Marino in Sea pari al 25%, proposta, questa, che ha provocato aspre polemiche da parte di sindacati e opposizione e ha creato qualche perplessità nello stessa maggioranza. Infine, terza ipotesi sarebbe una co-vendita con la Provincia.

Per Sea, il 2011 si è comunque chiuso con dati altalenanti: i ricavi gestionali sono aumentati del 5,3% fino a 579,3 milioni di euro, l’Ebitda (o margine operativo lordo) ha toccato i 151,4 milioni con un +14,1% sul 2010. Il discesa invece l’utile netto di esercizio, che calato del 14,6% fino a 53,9 milioni mentre l’utile netto normalizzato è aumentato dell’1% fino a 39,5 milioni.

In compenso, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di 24,4 milioni di euro fino a toccare quota 320,3 milioni. Sul fronte dei numeri legati agli aeroporti, complessivamente da Linate e da Malpensa sono transitati28,1 milioni di passeggeri, in aumento del 4,2% rispetto al 2010. Segno positivo anche per il cargo, dove le tonnellate di merce trasportata sono aumentate del 4,1% con fermando lo scalo il primo in Italia per questo settore.