Il costruttore auto Dr Motor non produrrà nello stabilimento siciliano di Termini Imerese, dove fino al 31 dicembre scorso venivano assemblate le Lancia Y del gruppo Fiat, la cui costruzione è stata spostata nel sito di Tychy, in Polonia. La notizia arriva dopo che l’azienda dell’imprenditore Massimo Di Risio aveva manifestato subito interesse a rilevare dal Lingotto questo plant, con l’intenzione di produrre i suoi veicoli che, a regime, sarebbero stati circa 60mila ogni anno salvando dalla cassa integrazione oltre 2.200 dipendenti.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha invece annunciato ai sindacati di Fiom, Fim e Uilm che Dr Motor non investirà più a Termini Imerese, nonostante il dicastero gli avesse dato tempo per cercare un partner finanziario o industriale in grado di iniziare l’avventura in terra siciliana. A questo punto, la questione è nelle mani del ministro, che inizierà a contattare 17 costruttori automobilistici stranieri per verificare la loro disponibilità a rilevare la catena di montaggio e a iniziare la produzione con la manodopera già addestrata.
Per i possibili investitori c’è l’accordo di programma che garantisce 350 milioni di investimenti pubblici in quest’area industriale alle porte di Palermo.
Intanto, oltre alla questione della produzione c’è quella legata al destino dei dipendenti: nei prossimi giorni il ministro si incontrerà con i vertici delle organizzazioni sindacali per rinnovare la cassa integrazione dei dipendenti dello stabilimento, che è prevista a fine anno, e per trovare una soluzione ai circa 640 esodati.
Curiosamente, nelle scorse ore, dal quartier generale Dr Motor è arrivata una smentita: “Non siamo fuori dall’operazione Termini Imerese” si leggeva in una nota. “Continuiamo a lavorare per la ricapitalizzazione: la cinese Chery e il gruppo turco Mermerler hanno formalmente manifestato interesse. Basta con le azioni di disturbo alle nostre trattative. Sebbene si susseguano negli ultimi giorni e nelle ultime ore voci e notizie che vorrebbero Dr fuori dall’operazione Termini Imerese, la società non ha ricevuto al momento alcuna comunicazione ufficiale da parte del ministero dello Sviluppo Economico”.
E proprio dalla Turchia potrebbe arrivare un improvviso dietro front sulla vicenda, visto che proprio in queste ore Massimo Di Risio avrebbe firmato una lettera d’intenti con il costruttore turco Mermerler Otomotiv, che sarebbe pronto a mettere sul piatto i 15 milioni di euro necessari a far riprendere la produzione di auto a Termini Imerese.