Saipem si aggiudica un contratto triennale in Norvegia e si appresta a iniziare delle perforazioni nel Mare del nord. La società per azioni del gruppo Eni, specializzata nella prestazione di servizi per il settore petrolifero, è stata incaricata dalla compagnia Statoil di utilizzare lo Scarabeo 5, volto alla ricerca e al pompaggio di petrolio.
Una nota aziendale precisa che l’importo dell’accordo sottoscritto con la controparte è di 550 milioni di dollari (poco più di 420 milioni di euro) e indica che lo Scarabeo 5 è “un impianto di perforazione semi-sommergibile di quarta generazione in grado di operare fino a 2000 metri di profondità e di perforare fino a 9000 metri. Opera ininterrottamente dal 1990 nella parte norvegese del Mare del Nord, in un’area tra le più difficili per l’inter industria petrolifera, sia per le stringenti normative ambientali, sia per le severe condizioni climatiche”.
In base alla strategia aziendale, le perforazioni inizieranno a partire dal terzo trimestre del 2014. Nelle ultime settimane, Saipem si era aggiudicata altri contratti a livello internazionale: a fine settembre, infatti, era stata comunicata l’aggiudicazione di commesse in Angola, Kazakhstan e nel settore britannico del Mare del nord, giusto di fronte alle coste norvegesi. In questo caso, l’ammontare complessivo del contratto era di 950 milioni di dollari, pari a circa 730 milioni di euro.
Qualche giorno più tardi, dal quartier generale Saipem alle porte di Milano era giunta la notizia della firma ad accordi del valore complessivo di 200 milioni di dollari (poco più di 150 milioni di euro) per perforazioni in mare e in terra: nel primo caso, gli accordi erano con società di Abu Dhabi (da inizio 2013), Ecuador (da fine 2014) ed Egitto (entro la fine di quest’anno). Nel secondo caso, i contratti sono stati siglati per il noleggio di 6 impianti di perforazione situati in sud America e in Italia. Anche in questo caso, i lavori inizieranno entro la fine dell’anno.