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Manovra finanziaria 2011 approvata

di Barbara Weisz

14 Settembre 2011 17:30

Manovra finanziaria bis: votata la fiducia alla Camera e in serata approvazione finale, critica la Marcegaglia (troppe tasse, niente crescita), mentre per Napolitano, incontrato da Berlusconi, la priorità è l'euro.

Termina l’iter parlamentare della manovra finanziaria bis: la Camera ha votato la fiducia chiesta dal governo (316 sì e 302 no), con approvazione definitiva del testo in serata (dichiarazioni di voto alle 18:30).

Con la pubblicazione, nei prossimi giorni, in Gazzetta Ufficiale diventa legge la manovra finanziaria 2011-2013 su cui si era già espresso favorevolmente la settimana scorsa il Senato (sempre con voto di fiducia) e che di fatto è la conversione in legge del decreto di Ferragosto.

Per illustrare al Capo dello Stato Giorgio Napolitano i contenuti della manovra finanziaria bis, il premier Silvio Berlusconi è salito al Quirinale insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Al centro del colloquio, anche l’esito dei vertici a Bruxelles e Strasburgo con le istituzioni comunitarie sul provvedimento.

E proprio l’Europa è al centro delle preoccupazioni di Napolitano, il quale – in occasione della riunione romana del “Forum Eu-Us Legal Economic Affairs” – ha sottolineato l’importanza della moneta unica: «il consolidamento dell’Euro è una priorità essenziale per l’Europa» e «un interesse vitale per l’economia mondiale». Dunque, è inseparabile dallo sviluppo di una più stretta integrazione anche nella politica europea».

Tornando alla manovra finanziaria 2011, l’ufficio di presidenza della Camera ha deciso di dare attuazione in tempi rapidissimi all’attuazione dei tagli alle indennità dei deputati previsti dal provvedimento: 10% per i redditi sopra i 90mila euro e 20% sopra i 150mila.

E arrivano anche le prime critiche. Troppe tasse e nulla per la crescita, è l’opinione della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. «Questa manovra non risolve i problemi dell’Italia» secondo la numero uno degli industriali. «Anche se va bene nei saldi è sbagliata in molte cose perchè il 65% è fatto di tasse». Non ci sono provvedimenti strutturali e «non ha nulla per tornare a crescere».

Il 15 settembre è previsto un vertice al ministero dell’Economia con Confindustria e ABI.